La cartografia digitale e il database

 

La prima operazione è stata quella di importare i singoli file all’interno del software AutoSketch (v.1.02. Autodesk, Inc.) che permette la visualizzazione dei file in formato DXF ed il loro salvataggio come file BMP.

Dopo aver selezionato l’area di interesse, essa è stata copiata nella clipboard (memoria temporanea del computer) come un’immagine BMP a 256 colori. Questa immagine è stata poi importata all’interno del software PaintShopPro (v.3. Jasc, Inc.) e salvata come un file BMP (Cingoli.bmp).

Questo passaggio è reso necessario dal momento che ad ogni curva di livello è associato un determinato colore.

Nonostante Idrisi sia in grado di importare i file in formato DXF, il risultato di questa importazione sarebbe stato un vettore a due colori (bianco = sfondo, nero = curve di livello). Per mantenere quindi i colori originali, e poter poi distinguere le singole quote, il passaggio attraverso un software di grafica, come PaintShop, è assolutamente indispensabile.

Il passo successivo è stato l’importazione in Idrisi (modulo Import-Desktop Publishing Formats) dell’immagine Cingoli.bmp. La nuova immagine così ottenuta, Cingoli1 (Figura 1) riporta le curve di livello associate al loro colore (quota). Cliccando infatti con il mouse sopra una curva di livello, nella barra inferiore dello schermo (status bar) verrà visualizzato il colore corrispondente.

Figura 1 - Curve di livello

Durante l’importazione Idrisi crea automaticamente una palette dello stesso nome del file importato, la quale permette la visualizzazione dell’immagine così come è stata precedentemente salvata. Le palette non sono altro che una serie di file (alcune sono già predefinite in Idrisi) nei quali i colori possono essere associati alle caratteristiche di una immagine. Ad esempio, è possibile creare una palette che permette di riportare in un’immagine tutte le quote al di sotto dei 300 metri in rosso, quelle tra 300 e 600 metri in verde e quelle oltre i 600 metri in marrone. Si hanno a disposizione 255 colori da poter attribuire ad altrettante caratteristiche; qualsiasi immagine può essere visualizzata con il tipo di palette che si desidera.

Ho poi elaborato una nuova immagine attraverso la procedura di assegnazione (modulo Assign) che permette di trasformare il colore di ciascuna curva di livello nella quota corrispondente.

Durante il passaggio da AutoSketch a PaintShop le curve di livello perdono la loro georeferenziazione. Le immagini create in Idrisi fino a questo punto sono, infatti, riferite a coordinate non geografiche. L’angolo in basso a sinistra dell’immagine ha infatti come coordinate 0,0 (minimo x, minimo y), mentre l’angolo in alto a destra ha come coordinate 1,1 (massimo x , massimo y). Le altre coordinate sono 0,1 (minimo x , massimo y) e 1,0 (massimo x , minimo y).

 

                0,1                                               1,1

           

   

 

               0,0                                               1,0  

 

 

Ciò significa che volendo visualizzare su queste immagini un qualsiasi oggetto con coordinate geografiche note (ad. esempio un sito), l’oggetto non verrà collocato nella sua posizione reale. Per georeferenziare l’immagine è necessario utilizzare il modulo Resample.

Sulla base di questa immagine georeferenziata, attraverso il modulo Intercon si ottiene il modello digitale del terreno (DEM) (Figura 2).

 

Figura 2 - Modello digitale del terreno (DEM)

Dopo aver ottenuto questa immagine raster, grazie alla quale, come vedremo successivamente, svilupperò ulteriori mappe tematiche, ho creato una serie di layer vettoriali. Il primo di questi layer è quello della distribuzione dei siti archeologici del territorio di Cingoli. In questo caso, la base di partenza per creare il vettore è stato il software di elaborazione testi Word (v. 6.0a, Microsoft Corporation).  

Innanzitutto, dopo aver consultato l’archivio archeologico nella Biblioteca Comunale di Cingoli (a base cartografica 1:25000, tavolette IGM) ho posizionato tutti i siti sulle ortofotocarte (scala 1:10000), dalle quali  ho poi estrapolato le coordinate Gauss-Boaga per ogni singolo sito.

Con Word 6 ho creato un file nel quale accanto alle coordinate di ciascun sito ho indicato un numero progressivo:

 

2375800 4803860 0

2375650 4804280 1

2376470 4803120 2

.... e così via.

 

Mentre le prime due colonne indicano rispettivamente le coordinate geografiche (x e y), il terzo numero indica la quota (z). In Idrisi, attraverso il modulo Import - Software Specific Formats, il file viene quindi convertito  in un vector point (Figura 3).

 

Figura 3 -  Distribuzione dei siti

Ho utilizzato lo stesso procedimento anche per la creazione degli altri vector point, come i centri di approvvigionamento della selce.

Con la carta dell’uso del suolo digitale ho incontrato delle grandi difficoltà durante la conversione del file vettoriale in un’immagine raster, causate dall’incompatibilità fra il sistema usato per digitalizzare la carta e Idrisi. Ciò ha reso pertanto inutilizzabile l’uso di questa base cartografica. Fortunatamente l’idrografia era abbastanza evidente per cui elaborando una nuova immagine della carta dell’uso del suolo, con il procedimento di assegnazione, sono riuscito ad ottenere un contrasto sufficiente che mi ha permesso di far risaltare l’idrografia sul resto degli elementi. A questo punto attraverso il digitizer ho “disegnato” ex novo, avendo come base questa nuova carta dell’uso del suolo, il percorso dei fiumi e dei torrenti di Cingoli (Figura 4). 

 

Figura 4 - Idrografia del territorio comunale di Cingoli

Il passo successivo nella raccolta dei dati di base è stato la realizzazione di un database con le informazioni principali dei siti archeologici di Cingoli. Il database, in forma tabellare, è composto da  21 campi:

 

-Num_ca: indica il numero di sito corrispondente nella Carta e nell’Archivio  

  archeologico di Cingoli

-Contrada: indica la località

-PI_A:  Paleolitico inferiore arcaico

-PI:  Paleolitico inferiore

-PM:  Paleolitico medio

-PS:  Paleolitico superiore

-ME:  Mesolitico

-NE:  Neolitico

-NE_S:  Neolitico superiore

-EN:  Eneolitico

-BR:  età del Bronzo (generico)

-BR_A:  età del Bronzo antico

-BR_M:  età del Bronzo medio

-BR_R:  età del Bronzo recente

-BR_F:  età del Bronzo finale

-FE:  età del Ferro

-RO:  epoca romana (generico)

-RO_R:  epoca romana repubblicana

-RO_T:  epoca tardo romana

-AL:  Altomedioevo

-MED:  Medioevo

 

Nei campi cronologici ho inserito una serie di 1 e di 0. Quando un sito restituisce materiale attribuibile ad una determinata fase o periodo, il campo cronologico contiene il numero 1; in caso contrario conterrà il numero 0. La tabella sottostante, nella quale per praticità non ho riportato tutti i campi, è un esempio riferito al primo sito della Carta archeologica di Cingoli:

 

 

  Num_C_A

         CONTRADA

  PI

  PM

  NE

  EN

  BR

  FE

  RO  

       1

 Cingoli,centro storico

  0

   0

   0

   0

   0

   0

   1

 

Dopo aver salvato il file con estensione .dbf  l’ho importato all’interno di Idrisi. Esso è in grado di importare diversi formati, dBase, FoxPro ed Access, ma permette solamente ad un file di tipo Access (estensione .mdb) di svolgere alcune operazioni, come ad esempio creare un nuovo campo.

Il database così creato può essere messo in relazione con qualsiasi immagine e svolgere le necessarie interrogazioni. Esse verranno eseguite attraverso l’utilizzo degli operatori logici booleani (AND, OR, NOT).

Gli operatori logici possono essere visti, sotto alcuni aspetti, come normali operatori aritmetici. Nell’eseguire un normale calcolo aritmetico, possiamo distinguere tre entità fondamentali: gli operandi, l’operatore ed il risultato.

In una espressione del tipo “PM=1 or NE=1,” gli operandi sono i campi che soddisfano una certa condizione (PM=1, NE=1), l’operatore è  “or” ed il risultato è una serie di elementi (i siti del Paleolitico medio e del neolitico) che soddisfano le condizioni richieste.

A questo punto del lavoro ho ottenuto gli strumenti basilari, il DEM e il database, per svolgere tutte le possibili analisi e la realizzazione di nuove immagini tematiche. Idrisi dispone di numerosi strumenti e applicazioni per svolgere statistiche ed elaborazioni di immagini; di tutti questi potenti strumenti una parte soltanto verrà utilizzata nel mio lavoro. Non avendo a disposizione, ad esempio, fotografie aeree o satellitari, ovviamente non userò i numerosi moduli per l’elaborazione e l’analisi di questi supporti digitali.  

 

 


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