Docente di grammatica, logica e filosofia naturale. Cingoli, fine XII - inizi XIII sec

Benché nessuna notizia sia pervenuta sulla data di nascita, generalmente collocata intorno alla metà del XIII secolo, l'explicit di un manoscritto del XIV secolo ci informa sul luogo di nascita: Expliciunt flores gramatice edite a maistro Gentili de Panicali de Cingulo (New York, Columbia University Library, Plimpton Mss. 139). Gentile sarebbe quindi nato a Panicali, una piccola frazione di Cingoli.

Da un documento bolognese sappiamo che il padre si chiamava Benvenuto: Magister Jentilis de Cingullo, filius domini Benvenuti (Memoriali del Comune di Bologna, 1295, Memoriali Petri de Floranis, f. 47).

Si ignora se sia da identificare con Gentile un magister Gentilis de Marca vel de Tuscia accusato dall'Inquisizione di aver affermato che "l'uomo grazie al solo libero arbitrio che ha ricevuto da Dio può uscire dal peccato mortale senza ricevere una nuova grazia divina" ("homo per liberum arbitrium solum, quod habet a Deo, cum sit in pecato mortali, potest egredi de pecato mortali sine nova gratia Dei", Acta S. Officii Bononiae ab a. 1291 usque ad a. 1310).

Negli anni '80 del XIII secolo studiò presso la facoltà delle arti di Parigi; compare infatti come recollector di un corso tenuto da Giovanni Vate sul De generatione animalium aristotelico: Expliciunt questiones super librum de generatione animalium disputate per magistrum Johannem Vath et recollecte per magistrum Gentilem de Cingulo (Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica, Vat. lat. 4454).

Il documento che cita il nome del padre testimonia anche la presenza di Gentile a Bologna nel 1295. In casa di Taddeo Alderotti, infatti, stipula un contratto con un altro maestro di logica, Guglielmo di Dessara, relativo al trattamento dei repetitores, cioè gli assistenti, e degli studenti di Gentile. A poco prima potrebbe risalire l'inizio del suo insegnamento di logica e grammatica a Bologna dove fu uno degli iniziatori degli studi aristotelici in Italia.

Nel 1302, in una lista di testimoni, è menzionato un Bettino da Castello, qualificato come repetitor di Gentile.

Ignota è la data della morte di Gentile da Cingoli. Urbano Averroista nella sua Expositio commentarii Averrois super Physicam, risalente al 1334, lo menziona come già morto.

Notizie molto più tarde (1623) dicono che Gentile sarebbe stato sepolto nella chiesa (o più probabilmente nel chiostro) della basilica di San Francesco a Bologna.

Molto importanti sono le sue ricerche logico-grammaticali, che non precludono indagini su questioni scientifiche, e particolarmente interessanti i primi studi anatomici anche se ancora sotto l’influsso della magia. E’ già possibile trovare, nelle sue ricerche e nei suoi Commenti, alcuni aspetti che caratterizzeranno il pensiero filosofico-scientifico del Rinascimento.

Tra le opere di sicura attribuzione a noi pervenute si possono menzionare:

- il Prologo al Commento al Tractatus de modis significandi di Martino di Dacia, databile tra il 1295 e il 1304

- le questioni sui libri XVII e XVIII delle Institutiones grammaticae di Prisciano

- l'introduzione a un corso di logica (Principium in loyca) conservata nel manoscritto Palermo

- un commento all’Isagoge di Porfirio, risalente al 1300 circa

- un Tractatus universalium conservato nel manoscritto Firenze

- un commento alle Categorie di Aristotele, risalente al 1300 circa

- un commento al De Interpretatione di Aristotele, risalente al 1300 circa

- un commento al Liber sex principiorum di Gilberto di Poitiers

Di alcune opere, perdute, si hanno solo testimonianze o all'interno dei commenti autentici di Gentile o in inventari di antiche biblioteche: un commento ai Sophistici elenchi, un commento al De anima, un commento ai Tractatus di Pietro Ispano, un commento al De fallaciis attribuito a Tommaso d'Aquino.

Di incerta attribuzione a Gentile sono: la "quaestio" utrum species sensibilis vel intelligibilis habeat virtutem alterandi corpus ad caliditatem vel frigiditatem conservata in un manoscritto vaticano, un "dubium" de calore illo qui reperitur in iuvene et puero utrum sit equalis, conservato nel manoscritto El Escorial, una "questio" disputata de mixtione elementorum, conservata nel manoscritto Roma, una "questio" utrum verbum formaliter sumptum predicetur conservata nel manoscritto Città del Vaticano.

 

Commento agli Analytica Priora di AristoteleCod. Conv. J I 35 - Biblioteca Nazionale di Firenze (foto da L. Marchegiani, L’aristotelismo latino di Gentile da Cingoli alla fine del XIII secolo

 

 


Fonte:

C. Marmo, Gentile da Cingoli e il suo ambiente tra filosofia e saperi medici, in C. Crisciani - R. Lambertini - R. Martorelli Vico, Parva Naturalia. Saperi medievali, natura e vita, Atti dell'XI Convegno della Società Italiana per lo studio del pensiero medievale (Macerata 7-9 dicembre 2001), Istituti Editoriali e Poligrafici Internazionali, Pisa-Roma 2004, pp. 19-49

S. Gentili, Gentile da Cingoli, in Dizionario Biografico degli Italiani, edizione on-line, Treccani, Volume 53, 2000

L. Marchegiani, L’aristotelismo latino di Gentile da Cingoli alla fine del XIII secolo, Estratto Univ. St. Camerino, Annali della Facoltà Giuridica vol. XXXVI, Camerino 1970, pp. 3-9  

 

 


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