
Politico. Cingoli metà XIV secolo - Roma
1400
Nacque da Tanarello di Pagnone Cima e da
Elisabetta Silvestri intorno alla metà del XIV secolo. Fin da giovane
militò al servizio del cardinale Albornoz contribuendo alla riconquista
dei territori della Chiesa.
Nel 1375 riuscì ad impadronirsi del comune
di Cingoli. Fu scomunicato da Gregorio XI insieme ad altri signori che
si erano ribellati al dominio pontificio. Riconciliatosi con il papa,
nel 1393 ottenne da Bonifacio IX la vicarìa di Cingoli per 12 anni
unitamente ad altri privilegi, come creare podestà ed altri giudici. Il
riconoscimento ufficiale della sua signoria su Cingoli venne esteso anche al figlio Giovanni e al nipote Giovanni
Battista.
Godette della stima e della
fiducia di papa Bonifacio IX dal quale ottenne che sua figlia Angelisia
fosse nominata nel 1395 badessa del Monastero di S. Caterina in Cingoli.
Lo stesso pontefice, in segno di grande stima, lo insignì della Rosa
d’Oro.
Nel 1400 fu nominato senatore di
Roma. Morì nello stesso anno e venne sepolto nella Cappella
dell’Immacolata Concezione nella Chiesa di Santa Maria in Ara Coeli
come ricorda una lapide
posta all’interno di essa. Una replica dell’iscrizione si trova nel
palazzo Cima di Cingoli.
Di
Benutino Cima si ha la testimonianza di un sigillo, acquistato a
Roma dal marchese O. Vitalini nel 1884
(1). Il sigillo misura cm
2,3 di diametro e nel campo presenta lo scudo con la palma,
emblema della famiglia
Cima. Attorno allo scudo corre il motivo del ramoscello di
rosa riferibile al dono della rosa d'oro che Benutino ottenne da
Bonifacio IX. Nel giro la legenda in alfabeto gotico:
S(igillum)
Benotini . de . Cimis.
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Roma. S. Maria in Ara
Coeli: iscrizione di B. Cima (da Avarucci-Salvi, tav. LXV) |
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Sigillo di B. Cima (da Avarucci-Salvi, tav. LXXIII) |
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(1) Del sigillo non si hanno
notizie riguardo la sua attuale proprietà. Nel Supplemento II n. 7 del "Bullettino di
numismatica e sfragistica per la Storia d'Italia" (II, 1984,
pp. 33-37) fu approntato un catalogo di vendita dal titolo Sigilli
medioevali nel quale figuravano i sigilli di Benutino Cima e
di Rinaldo Cima valutati rispettivamente 35 e 100 lire, G. Avarucci - A. Salvi, Le iscrizioni
medievali di Cingoli, Padova 1986, p. 170.
Fonte:
G. Avarucci - A. Salvi, Le iscrizioni
medievali di Cingoli, Padova 1986, pp. 159,
170-171 (immagine sigillo Tav. LXXIII)
G. M. Claudi – L. Catri (a cura di), Dizionario
storico-biografico dei marchigiani, Tomo II, p. 181
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