Coordinate
(google maps):
43°22'31.90"N 13°12'55.76"E
Nei primi anni del '900 fu
trasformata in abitazione. È scampata alla distruzione solo una parte
della facciata rinascimentale (il timpano è scomparso, la finestra
ovale è stata alzata e sono spuntate quattro nuove finestre). Il
capitello destro è sormontato da un piccolo scorpione, emblema araldico
della famiglia Silvestri, alle cui vicende è legata la storia della
chiesa, come risulta da un'iscrizione latina, un tempo posta sopra il
portale ed ora conservata nel Museo, della quale si da una sintetica
traduzione.
Aveva
un unico altare sul quale vi era un dipinto raffigurante la Vergine, San
Sebastiano ed altri SS. in gloria, opera di Simone Cantarini
(Pesaro 1612 - Verona 1678)
TEMPIO DELLA VERGINE MADRE DI DIO
IN VAL VERDE
PATRONATO DELLA FAMIGLIA SILVESTRI
PER LONTANISSIMO
DIRITTO, CHE, PRESSOCHÉ DISTRUTTO
DALLA VIOLENZA DELLE
GUERRE,
FRANCESCO, DELLA MEDESIMA
FAMIGLIA, VESCOVO DI
FIRENZE, RICOSTRUÌ NELL'ANNO
DELLA SALUTE 1324 QUINDI
PRIVATO DEI POSSEDIMENTI DA NUOVI
ASSALTI DEL TEMPO
BALDONE, PRONIPOTE, DOTÒ
NELL'ANNO 1380 DI ABITAZIONE
DI TERRENI E DI ARREDI, CONSUMATO
DALL'INGIURIA DI
LUNGHISSIMO TEMPO, RAIMONDO
RESTAURÒ PER LA TERZA
VOLTA.
SEBASTIANO, FIGLIO DI
RAIMONDO, RICOSTRUÌ IN
QUESTA FORMA NELL'ANNO 1612, DOPO
AVERLO FORNITO DI
AVERI E DI ABBELLIMENTI.
Fonte:
P. Appignanesi, Guida della
città e del territorio, in Cingoli.
Natura Arte Storia Costume, Cingoli 1994, p. 86