Coordinate
(google maps):
43°22'29.30"N 13°12'56.59"E
Presumibilmente esistenti, sia la
chiesa che l’annesso convento degli Agostiniani, già nella seconda metà
del sec. XIII
(1), furono interamente ricostruiti, tra il 1734 e il 1774 il
convento, oggi sede della scuola alberghiera, e nel 1780 la chiesa, su
disegno dell'architetto Francesco Maria Ciaraffoni (Fano 1720 - Ancona
1802). Il convento ha conservato le strutture portanti e la facciata
abbastanza integri, nonostante gli adattamenti eseguiti per renderlo
funzionale alla nuova destinazione. La chiesa subì pesanti manomissioni
già alla fine del sec. XVII, allorché venne meno l'impianto
architettonico medievale.
Nel 1783 vi erano dieci altari,
tra i quali uno intitolato a Santa Lucia, di giuspatronato del marchese
Federico Silvestri, al quale era stato concesso, nel 1663, "un
passaggio sotterraneo dal suo palazzo al convento per l'orto, a motivo di
venire in chiesa con suo maggior commodo".
Nella
ricostruzione del 1780 fu mantenuto un altare intitolato ai Santi Crispino
e Crispiniano, spettante alla Compagnia dei Calzolai, la cui pala è
conservata nella pinacoteca civica di Cingoli. Della chiesa non resta oggi che una parte del
prospetto.
Per questa chiesa Giovanni Pagani
da Monterubbiano (1465 c.a. – 1545 c.a.) dipinse su tavola una Madonna del
Soccorso datata e firmata 22 maggio 1506 e attualmente esposta al Louvre di
Parigi.
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Chiesa di
S. Lucia (foto del 28/12/2003) |
Chiesa di
S. Lucia (foto del 16/1/2011) |
(1) In un istrumento di Rinaldo
di Ottone di Alberto del 3 maggio 1255 si nomina la chiesa di S. Lucia
apud murum castri, cioè presso il Cassero: S. Matellicani (a
cura di) M. Maran, Cingoli scomparsa, Cingoli 2000,
p. 66
Fonte:
P. Appignanesi, Guida della
città e del territorio, in Cingoli. Natura Arte Storia
Costume, Cingoli 1994, p. 91
La
Madonna del Soccorso
di
Luca Centanni
Le
informazioni relative alla tavola della Madonna del Soccorso, l’unico
lavoro autografo noto di Giovanni Pagani, si possono trovare in un volume
manoscritto di Francesco Maria Raffaelli della seconda metà del Settecento
(carta 97 r e v, LIBRO D del Cav. Niccolò Vannucci - ‘’altari juspatronali
nel 1683").
Il
Raffaelli testimonia infatti la presenza, nella chiesa di Santa Lucia, di un
altare dedicato alla Madonna del Soccorso, il penultimo in cornu epistole,
di pertinenza della chiesa, già juspatronato Fortini canonico della città.
Nella chiesa, oltre al maggiore, vi erano altri cinque altari per lato, ciascuno
con la relativa proprietà.
Il
tema svolto nel dipinto è quello della Madonna che brandendo un nodoso bastone
salva un bambino votato insensatamente al diavolo dalla propria madre stanca
della sua vivacità. Ma quest’ultima non appena il demone sta per ghermirlo,
altrettanto repentinamente ne supplica la salvezza da parte della Madre Celeste.
La storia è attinta da uno dei miracoli della Vergine che tanto hanno
impressionato il mondo medievale attraverso le narrazioni orali dei vari ordini
medicanti, specie francescani e benedettini, e le sacre rappresentazioni.
Questa
importante tela è stata mostrata al Museo Sistino Vescovile di Montalto Marche
(AP) (uno degli otto delle rete dei Musei Sistini del Piceno) nel periodo 27
Marzo -18 Luglio 2004 per la mostra dal titolo: “Da Parigi a Montalto:
capolavori dai musei del Louvre e di Cluny”.
Bibliografia:
Walter
Scottucci - Paola Pierangelini, La Vierge à la masse, in Quaderni di
ricerca sul patrimonio artistico marchigiano disperso, Febbraio 2004,
Acquaviva Picena (AP)
Giovanni Pagani, Madonna del
Soccorso - cm 180x151
- Parigi, Musée du Louvre |