Carta di distribuzione dei siti su modello digitale del terreno

 

 

 
  150 m  s.l.m.
 

250 m  s.l.m.

  450 m  s.l.m.
  550 m  s.l.m.
  650 m  s.l.m.
 

750 m  s.l.m.

 

 

 

 

Rapporto fra i siti, altitudine e distanza dai corsi d'acqua

 

Sito Z D Corso d'acqua
.. . . .
600 536 F.sso della Valle
570 513 F.sso di S.Flaviano
495 272 F.sso della Valle
420 249 F.sso Acquaviva
315 452 Rudielle
590 44 F.sso di Magliano
190 297 Musone
330 98 Acqualta
340 132 Musone
10  560 98 F.sso di Pozzo
11  240 196 Musone
12  205 172 Musone
13  200 267 Musone
14  230 142 Musone
15  250 66 F.sso di “Valle”
16  265 201 F.sso di “Valle”
17  270 98 F.sso di Pozzo
18  155 228 Rio Murano
19  205 529 Fiumicello
20  170 279 Fiumicello
21  195 196 F.sso della Saltregna
22  220 98 Musone
23  320 132 Musone
Sito Z D Corso d'acqua
       
24  345 89 Rudielle
25  390 433 F.sso di Pozzo
26  380 323 F.sso di Pozzo
27  275 446 Fiumicello
28  230 562 Pavanella
29  490 147 F.sso di Pozzo
30  240 332 Musone
31  250 531 F.sso Pian della Castagna
32 305 397 Pavanella
33 305 363 Pavanella
34 298 344 Pavanella
35 312 261 F.sso Fontanelle
36 300 451 F.sso Fontanelle
37 325 223 Pavanella
38 337 267 Pavanella
39 330 228 Pavanella
40 335 268 Pavanella
41 342 223 Pavanella
42 340 178 Pavanella
43 352 285 Rudielle
44 360 272 Pavanella
45 375 101 Pavanella
46 360 327 Pavanella

 

Sito Z D Corso d'acqua
       
47 347 369 Rudielle
48 340 223 Pavanella
49 439 223 F.sso Fontanelle
50 445 223 F.sso Fontanelle
51 420 228 F.sso Fontanelle
52 463 142 Pavanella
53 445 228 F.sso Fontanelle
54 434 244 F.sso Fontanelle
55 400 272 F.sso Acquaviva
56 400 279 F.sso Acquaviva
57 426 245 F.sso Acquaviva
58 340 265 Rudielle
59 400 344 F.sso Acquaviva
60 326 446 Pavanella
61 290 172 Pavanella
62 300 244 Rudielle
63 290 571 Rudielle
64 284 475 Pavanella
65 278 429 Pavanella
66 770 900 Fosso di S. Benedetto
67 500 600 Rudielle
68 450 200 Musone
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Legenda:

Sito: numero progressivo

Z: quota in metri sul livello del mare

D: distanza in metri dal più vicino corso d'acqua

 

 

Tipologia e distribuzione dei siti

 

Le ricognizioni di superficie hanno permesso di identificare a tutt’oggi 68 siti di epoca romana, senza considerare alcuni siti che sono stati identificati come tali per la presenza di materiale di reimpiego in strutture più o meno antiche (chiese e abitazioni private). In pochissimi casi si è proceduto ad uno scavo di queste evidenze (1).

Le presenze archeologiche più importanti sono rappresentate dai centri di Cingoli e S. Vittore, entrambi identificati come municipia, e Pian della Pieve. Quest’ultimo è situato su un pianoro ad est del colle cingolano, a circa 8 km di distanza da esso. I ritrovamenti archeologici di superficie, come frammenti di skyphos e oinochoe a vernice nera, attestano una frequentazione dell'area a partire dal IV sec. a.C. Molto più documentati, dal punto di vista archeologico, appaiono i secoli III e II a.C. Abbondante ceramica a vernice nera e anelli distanziatori del tipo comunemente usato nelle fornaci permettono di ipotizzare l’esistenza di un importante centro di produzione di questo tipo di ceramica.  

I materiali rinvenuti nel sito di Pian della Pieve coprono un arco cronologico molto ampio, dal IV sec. a.C. fino almeno al VII sec. d.C. Tali presenze sembrano avvalorare l’ipotesi dell’esistenza di una realtà vicana che costituiva un punto nevralgico lungo le direttrici commerciali che mettevano in collegamento, una, l’entroterra con il centro di Auximum (Osimo) verso Numana e la costa adriatica e, l’altra la bassa valle del Potenza (2).

La maggior parte dei siti individuati si identificano come aree di frammenti fittili di modeste dimensioni caratterizzate dalla presenza di frammenti di laterizi (in particolare tegole) e ceramica.

Fanno eccezione quindici siti che presentano una varietà e ricchezza di materiale tali da giustificare la loro identificazione come ville rurali (3). Alcune di esse si possono considerare delle vere e proprie ville-fattorie con impianti produttivi all’interno di proprietà fondiarie dislocate nella aree più fertili e prossime ai corsi fluviali, forse con funzione di presidio dei confini del territorio (4).

Per questo genere di insediamento si ripete il fenomeno comune a gran parte di quelli noti nella regione e cioè l’utilizzazione e la riutilizzazione del sito per un lungo arco di tempo, in certi casi dalla prima età imperiale fino al IV-V sec. d.C.

Spesso, inoltre, i siti romani si stabiliscono negli stessi di quelli preistorici, neolitici in particolare (5).

Dall’analisi della carta di distribuzione si nota una maggiore frequenza dei siti nella parte orientale del territorio di Cingoli. L’ellissoide cingolano sembra infatti assolvere alla funzione di divisione tra il settore occidentale, con scarse testimonianze, e quello orientale.

Questa distribuzione sembrerebbe rispecchiare il percorso delle antiche strade, che collegavano Cingulum ai vicini centri (Aesis, Auximum, Ricina, Trea) ed alle strade consolari della regione. Ma come ha sostenuto il Dall’Aglio «l’assenza di una regolare organizzazione territoriale unita alla estrema scarsità di ritrovamenti archeologici, nonché il silenzio pressoché totale delle fonti itinerarie, impedisce una ricostruzione di dettaglio della rete stradale nel territorio di Cingoli» (6).

Inoltre è da considerare che nella parte orientale del territorio cingolano si trovavano due realtà importanti come S. Vittore e Pian della Pieve che potrebbero aver svolto un polo di attrazione.

Non possiamo tuttavia dimenticare che le ricerche archeologiche di superficie non sono state condotte in modo sistematico su tutto il territorio comunale; i dati in nostro possesso potrebbero cambiare qualora si indagasse con maggior frequenza e ripetitività la zona ad ovest del territorio cingolano, dove fra l’altro, il corso del fiume Musone ha certamente rappresentato, fin dalla preistoria, un importante asse di comunicazione verso l’entroterra marchigiano. La bassa quantità di siti presenti in questo territorio  non deve quindi essere considerato come un indice della scarsa presenza di insediamenti in antico.

 


(1) G. Annibaldi, Attività delle Soprintendenze: Marche – S. Vittore di Cingoli (Macerata). Distacco di mosaico, in “Bollettino d’Arte”, 1966, fsc. 3-4, p. 212

L. Mercando, S. Vittore di Cingoli (Macerata). Rinvenimento di tombe romane a cremazione, in "Notiziario degli scavi d'antichità", 1974, pp. 103-123

L. Mercando, Rinvenimenti e notizie di mosaici pavimentali romani nel Maceratese, in “Studi Maceratesi”, 13, Macerata 1977, pp. 32-53

E. Percossi, Una villa rurale di età imperiale, in E. Percossi (a cura di), Il Museo Archeologico Statale di Cingoli, Recanati 1998, p. 104

(2) N. Frapiccini, Pian della Pieve, in E. Percossi (a cura di), cit., pp. 55-56

(3) E. Percossi – M. Silvestrini, Situazioni abitative, presenze e frequentazione dalla preistoria all’età romana nel territorio di Cingoli, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI. Contributi e ricerche. Atti del XIX convegno di Studi Maceratesi, Cingoli 15-16 ottobre 1983, "Studi Maceratesi", 19, Macerata 1986, p. 51

N. Frapiccini, Le ville rurali, in E. Percossi (a cura di), cit., pp. 77-78

(4) E. Percossi, Il territorio cingolano: l’organizzazione in età romana, in E. Percossi (a cura di), cit., p. 72

(5) E. Percossi – M. Silvestrini, Situazioni abitative, presenze e frequentazione dalla preistoria all’età romana nel territorio di Cingoli, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI. Contributi e ricerche, cit., p. 52

(6) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI. Contributi e ricerche, cit., p. 69  

 

 


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