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Paleolitico superiore -
Alcuni
siti del Périgord (La Ferrassie, Laugerie Haute, Abri Pataud, ecc.)
presentano delle ampie serie stratigrafiche, nelle quali i livelli
di occupazione sono alternati a livelli con scarsa o nulla presenza
di tracce antropiche. Queste serie hanno fornito le basi per la
costruzione di una sequenza di riferimento applicabile anche ad
altre aree. In base a questa sequenza la fase medio-recente,
collocabile nel II Pleniglaciale würmiano e nel Tardiglaciale,
viene distinta in tre complessi: Gravettiano, Solutreano e
Maddaleniano.
Gravettiano
Chiamato
anche "Perigordiano superiore" da D. Peyrony si sviluppa
lungo un arco di tempo che va dall'oscillazione di Kesselt
(29000-27000 anni dal presente) fino alla fase fredda precedente
l'oscillazione di Laugerie (fino a 21000-20000 anni dal presente).
Viene suddiviso in Gravettiano antico, evoluto e finale.
Gravettiano antico
E'
conosciuto in pochissimi siti (La Gravette, Abri Vignaud, La Roque
Saint-Christophe, Abri Pataud). Nel sito di La Gravette, secondo F.
Lacorre (Lacorre F., La Gravette - le Gravettien et le Bayacien,
Parigi 1960), si distinguerebbero due differenti livelli:
l'inferiore (strato C) caratterizzato da flechettes ("Bayacien")
e privo di gravettes; il superiore (strati D e F) da gravettes
di taglia grande, media e piccola ("Gravettien"). La flechette
è una punta a forma di foglia, con due lati simmetrici,
ottenuta mediante ritocco erto marginale bilaterale diretto o, più
frequentemente, inverso o alterno. La gravette è una punta a dorso
rettilineo o lievemente ricurvo a ritocco profondo diretto o
bifacciale.
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La
Gravette.
1-2: grattatoi, 3-5: gravettes, 6: perforatore,
7: bulino, 8-10: flechettes (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 286) |
Nel
sito di Abri Pataud non si osserva una distinzione così netta tra
"Bayacien" e "Gravettien" anche se, dal punto di
vista quantitativo, nella parte inferiore dello strato sono più
numerose le flechettes, mente in quello superiore sono più
abbondanti le gravettes.
Nel
Gravettiano antico sono presenti altri tipi di manufatti: grattatoi
frontali, spesso su scheggia, e bulini, prevalentemente su lama, a
stacchi laterali spesso multipli su troncatura.
Gravettiano
evoluto
E'
caratterizzato dalla comparsa di caratteristici strumenti come la
punta de La Font Robert (punta ottenuta mediante ritocco piatto,
semplice o erto, talvolta bifacciale, con peduncolo molto sviluppato
ricavato con ritocco erto), il bulino di Noailles (bulino di piccole
dimensioni su ritocco a stacco laterale), la punta di Vachons (punta
a dorso con ritocco piatto inverso prossimale e talvolta distale) e
il bulino di Raysse (bulino su troncatura a stacco laterale). Tra
gli strumenti a dorso compaiono anche lame, lamelle e punte a dorso
e troncatura e rarissime forme geometriche microlitiche (sito di Le
Flageolet).
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Le
Flageolet. 1-3:
gravettes e microgravettes, 4: punta di La Font Robert, 5-6:
bulini di Noailles (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 287) |
Gravettiano finale
In
questa fase, riconosciuta nelle sequenze di Abri Pataud, scompaiono
gli strumenti specializzati del Gravettiano evoluto anche se le
industrie sono piuttosto simili a quelle della fase precedente con
abbondanti bulini, strumenti a dorso e grattatoi su lama.
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Scheggiatura |
Struttura
tipologica |
Pezzi
a dorso |
Strumenti
d'osso - Arte - Ornamenti |
Gravettiano
antico |
Grandi lame ricavate da nuclei prismatici
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Bulini 27-37%
Grattatoi 25-29%
Strumenti a dorso 23-25%
Troncature 4%
Perforatori <2%
Lame ritoccate 2-5%
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Gravettes
Microgravette
Flechettes
Rari pezzi a cran e dorso con gibbosità
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Rari zagaglie, spatole, punteruoli e bastoni forati
Pietre dipinte con incisioni
Denti, conchiglie e placchette forati
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Gravettiano
evoluto-finale |
Lame ricavate da nuclei prismatici |
Bulini 9-33%
Grattatoi 18-33%
Strumenti a dorso 25-56%
Troncature <5%
Perforatori <3%
Lame ritoccate <10%
Rare punte a faccia piana
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Gravettes e microgravettes
Punte peduncolate de La Font Robert
Lame a dorso e troncatura
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Rare punte biconiche o losangiche
Pietre con incisioni
Oggetti ornamentali
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Gravettiano
evoluto (facies da Noailles) |
Lame e lamelle ricavate da nuclei prismatici |
Bulini 17-61%
Bulino di Noailles <36%
Grattatoi 14-33%
Strumenti a dorso 7-40%
Troncature <2%
Perforatori <6%
Lame <6%
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Gravettes e microgravettes
Punte dei Vachons
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Rare punte cilindroconiche con base sbiecata.
Sfruttamento della parte non spugnosa del corno di renna
Statuette femminili di pietra
Incisioni su pietra e su osso
Oggetti ornamentali
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Gravettiano
evoluto (facies a punte de La Font Robert) |
Lame e lamelle ricavate da nuclei prismatici |
Bulini 27-68%
Grattatoi <20%
Pezzi a dorso 10-20%
Troncature <10%
Perforatori <6%
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Gravettes e microgravettes
Punte dei Vachons
Lamelle a dorso e troncatura
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Punte d’osso biconiche, cilindroconiche a base sbiecata
Bastoni forati, talora decorati
Placchette con incisioni |
Nella
prima parte dell'Interpleniglaciale (tra circa 27000 e 23000 anni
dal presente) il Gravettiano si diffonde anche nelle regioni
mediterranee. Per il Mezzogiorno francese è stata proposta una
sequenza semplificata. Ad una fase con gravettes, microgravettes
e lamelle a dorso segue una fase a bulini di Noailles associati a microgravettes
e infine una fase a gravettes, microgravettes, lamelle
a dorso e lamelle a dorso troncate.
Solutreano
Occupa
uno spazio cronologico che va dalla fine della fase fredda inter
Tursac-Laugerie alla fine dell'oscillazione temperata di Laugerie
(fra 21000 e 18000 anni dal presente). E' caratterizzato dalla
produzione molto specializzata di strumenti a ritocco piatto,
ottenuto mediante il distacco di lamelle sottili, utilizzando la
tecnica delle pressione. Il ritocco, invadente, può interessare una
o entrambe le facce del manufatto.
Breuil
e altri Autori hanno suddiviso il Solutreano in tre livelli,
identificati con il criterio dei fossili-guida, ai quali si è
aggiunto il "Proto-Solutreano" da Peyrony sulla base delle
serie stratigrafiche di Laugerie Haute.
Proto-Solutreano.
Caratterizzato dalle punte a faccia piana, generalmente su lama, di
forma ovale con estremità appuntita o ogivale, con ritocco piatto
più o meno invadente sulla faccia dorsale e talvolta anche su
quella ventrale.
Solutreano
inferiore. Appare come una fase evolutiva dalla precedente con
incremento di punte a faccia piana a ritocco coprente; verso la fase
finale il ritocco tende a divenire bifacciale.
Solutreano
medio. Caratterizzato dalle cosiddette "foglie di
lauro", di dimensioni talvolta notevoli e spessore molto
sottile; il ritocco è coprente su entrambe le facce.
Solutreano
superiore. Caratterizzato dalla diminuzione delle "foglie
di lauro"; compaiono invece le "foglie di salice",
ritoccate generalmente solo sulla faccia dorsale. Oltre a questo
tipo di manufatto sono presenti anche punte a cran, con ritocco più
o meno invadente, di solito sulla faccia dorsale e talvolta su
quella ventrale, e cran ottenuto con ritocco piatto.
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Laugerie Haute. 1-2:
punte a foglia di lauro, 3: perforatore, 4: punta a
foglia di salice, 5-6: punte a cran (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 289) |
Il
Solutreano viene interpretato come un fenomeno intrusivo dovuto alla
migrazione di gruppi umani; da alcuni Autori di provenienza
nord-orientale (G. Freund, J.K. Kozlowski, S.K. Kozlowski) e da
altri occidentale (Laplace).
A
sud dell'area occidentale-atlantica il Solutreano è conosciuto
anche nella penisola iberica dove viene
distinto in Solutreano iberico (Cueva de Les Mallaetes, datato a 20140 ± 460 anni dal
presente) e Solutreano-Gravettiano (Cueva de Les Mallaetes, datato a 16300 ± 1500 anni dal
presente). Questi complessi sono caratterizzati
dall'associazione di punte a dorso, di punte a cran e di punte
foliate, comprendenti forme peduncolate e forme a peduncolo e
alette.
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Scheggiatura |
Struttura
tipologica |
Foliati |
Manufatti
d'osso - Arte |
Fase
antica |
Produzione di schegge da nuclei a globo, informi e
discoidali
Produzione di lame da nuclei piramidali e prismatici
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Grattatoi 3-33%%
Bulini 7-14%
Perforatori 3-6%
Foliati 2-40%
Punte 1-12%
Lame ritoccate 1-4%
Raschiatoi
Lamelle a dorso 3-13%
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Punte a faccia piana
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Zagaglie biconiche e a base sbiecata
Oggetti ornamentali
Blocchi con incisioni
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Fase
media |
Produzione di schegge da nuclei a globo, informi e
discoidali
Produzione di lame da nuclei piramidali e prismatici
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Grattatoi
Bulini
Perforatori
Foliati
Punte
Lame ritoccate
Lamelle a dorso
|
Punte a foglia di lauro
Utilizzo del ritocco piatto a supporto di altri strumenti
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Zagaglie, zagaglie piatte, ossa levigate
Oggetti ornamentali
Placchette con incisioni
Blocchi con incisioni
Grotte con incisioni e pitture
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Fase
recente |
Produzione di lame e lamelle da nuclei piramidali e
prismatici
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Grattatoi 24-43%
Bulini 4-15%
Perforatori 2-9%
Foliati 15-30%
Punte rare
Lame ritoccate 1-7%
Lamelle a dorso <16%
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Punte a foglia di lauro e a foglia di salice
Punte a cran solutreane
Pezzi a cran
|
Zagaglie cilindroconiche a base sbiecata, bastoni forati,
aghi con cruna
Oggetti ornamentali
Placchette con incisioni
Blocchi con incisioni
Grotte con incisioni e pitture
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Facies
iberica (finale) |
Produzione di lame e lamelle da nuclei piramidali e
prismatici |
Grattatoi <6%
Bulini 5-12%
Perforatori 1-3%
Foliati 6-24%
Lame ritoccate
Lamelle a dorso
|
Punte a foglia di lauro e a foglia di salice
Punte solutreane a cran
Punte a base concava
Punte peduncolate
|
Zagaglie a sezione circolare o ovale, spatole, aghi con
cruna, bastoni di comando
Oggetti ornamentali
Placchette con incisioni
Grotte con incisioni e pitture
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Maddaleniano
Nel
Sud-Ovest copre un arco di tempo compreso fra le oscillazioni
temperate di Lascaux (18000-16500 anni dal presente) e di Alleröd
(111800-10800 anni dal presente). Ad essa viene collegato anche l'Aziliano
che si colloca tra la fine di Alleröd e l'inizio del
Preboreale (10000 ± 150 anni dal presente). Diversi Autori hanno
suddiviso il Maddaleniano in differenti fasi: Breuil ha proposto uno
schema di evoluzione lineare basandosi sulle serie stratigrafiche di
Le Placard e di La Madeleine; D. Peyrony sulla base delle serie di
Laugerie Haute; A. Cheynier sulla base dei ritrovamenti. Queste
divergenze nella classificazione e interpretazione mostrano come il
complesso maddaleniano non sia un fenomeno unitario e che non possa
essere spiegato secondo un modello lineare.
Nella
serie di Laugerie Haute gli scavi di Bordes hanno messo in luce una
sequenza del maddaleniano inferiore distinta in quattro fasi.
Maddaleniano
0. Caratterizzata da un'industria prevalentemente su scheggia,
con bulini e grattatoi in quantità analoghe, abbondanti raschiatoi,
denticolati e pezzi scagliati. Abbondante anche l'industria su osso
(zagaglie e aghi).
Maddaleniano
I. I bulini risultano più numerosi dei grattatoi. Presenti
anche i becchi-perforatori, lame troncate e lame ritoccate.
Abbondanti le raclettes, schegge sottili a ritocco erto continuo.
Abbondante l'industria su osso.
Maddaleniano
II. Il rapporto tra bulini e grattatoi è simile a quello
riscontrato nella fase precedente. Numerose le lamelle a dorso,
alcune delle quali denticolate, e i triangoli scaleni. L'industria
su osso comprende punteruoli, aghi, zagaglie e bastoni forati.
Maddaleniano
III. Rimane inalterato il rapporto tra bulini e grattatoi mentre
aumentano le lamelle a dorso. Rari i triangoli. Nell'industria su
osso, oltre ai manufatti tipici delle fasi precedenti, compaiono le
bacchette a sezione semicircolare.
La
sequenza del Maddaleniano superiore è stata sviluppata secondo la
serie del Riparo di La Madeleine. Sia Peyrony che Breuil
riconoscevano nell'arpone in osso, di forma progressivamente più
complessa, il fossile-guida per la suddivisone in fasi. Le ricerche
di J.M. Bouvier consentono di rettificare e precisare le
caratteristiche della sequenza.
Maddaleniano
IV. L'industria è caratterizzata essenzialmente da bulini, tra
i quali predominano i driedri, grattatoi e lamelle a dorso.
L'industria su osso comprende forme primitive di arponi con denti
appena accennati (n. 4), zagaglie
con base sbiecata, bastoncelli a sezione semicircolare, propulsori e
numerosi oggetti decorati.
Maddaleniano
V. Aumentano i bulini, tra i quali compare il tipo a "becco di
pappagallo" (bulino che presenta un ritocco erto continuo, ricavato
da sottili schegge); presenti anche le punte e lame a cran.
L'industria su osso comprende: arponi ad una fila di denti (n. 5), zagaglie
con base a doppio taglio sbiecato, bacchette a sezione
semicircolare, propulsori, bastoni forati e aghi.
Maddaleniano
VI. I bulini sono più abbondanti rispetto ai grattatoi; il tipo
a " becco di
pappagallo" diviene sporadico. Presenti lamelle a dorso, punte
a cran, con peduncolo e le punte di "Laugerie Basse" (di
forma foliata a ritocco erto marginale, di solito alterno).
L'industria su osso è abbondante e comprende numerose tipologie di
manufatti: arponi a due file di denti, ricurvi e talvolta angolari,
con profonde incisioni sul fusto e sui denti (n. 6), zagaglie con base a
doppio taglio e fusto a sezione quadrangolare e bastoni forati; i
propulsori e le bacchette a sezione semicircolare sono assenti.
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Laugerie
Haute. 1: grattatoio, 2: bulino a becco di
pappagallo, 3: perforatore, 4-6: arponi (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 297) |
Nel
Sud-Ovest della Francia, tra circa 12000 e 10000 anni dal presente,
si sviluppa l'Aziliano (termine introdotto da E. Piette che
individuò nella grotta del Mas d'Azil, nell'Ariège, un livello
compreso fra l'orizzonte maddaleniano e quello neolitico).
L'industria azialiana è caratterizzata da una massiccia presenza di
grattatoi corti ricavati da schegge di piccole dimensioni
(caratteristici sono quelli circolari e unguiformi). Altri tipici
manufatti sono i bulini, in numero ridotto rispetto ai grattatoi, i
geometrici (in particolare segmenti e triangoli ottenuti con la
tecnica del microbulino) e gli strumenti a dorso, fra cui la
"punta aziliana" (punta o bipunta di forma allungata
ottenuta mediante un ritocco erto diretto arcuato o curvo).
L'industria su osso è povera e comprende zagaglie, punteruoli e
arponi piatti e corti, ad una o due fila di denti radi e grossolani,
con base arrotondata o a punta con un foro allungato. Oltre che per
la morfologia, gli arponi aziliani differiscono da quelli
maddaleniani anche per essere ricavati da corno di cervo anziché di
renna.
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Scheggiatura |
Struttura
tipologica |
Elementi
caratteristici |
Manufatti
d'osso - Arte |
Fase
antica (Maddaleniano I-III) |
Schegge ricavate da nuclei a globo, informi e discoidali
Lame e lamelle ricavate da nuclei prismatici e piramidali
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Grattatoi
Bulini
Perforatori
Lamelle a dorso e denticolati
Triangoli scaleni
Rachettes
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Facies a rachettes (<60%)
facies a lamelle a dorso (<30%)
Facies a triangoli (<30%)
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Zagaglie losangiche e biconiche a sezione piatta
Zagaglie corte con incisioni e scanalature
Aghi, lisciatoi, bastoni forati, pugnali
Oggetti ornamentali
Ossa e placchette con incisioni
Grotte con pitture e incisioni
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Fase
recente (Maddaleniano IV-VI) |
Lame e lamelle ricavate da nuclei prismatici e piramidali
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Grattatoi 7-32%
Bulini 50-75%
Bulini a becco di flauto
Perforatori <5%
Strumenti multipli
Lamelle a dorso <30%
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Sottofase a prototipi di arponi, punte a base forcuta,
zagaglie, bacchette a sezione semicircolare, rondelle e
figure tagliate in osso
Sottofase ad arponi ad un ordine di denti, zagaglie con
base a doppia sbiecatura, bacchette a sezione semicircolare,
fourchettes propulsori
Sottofase ad arponi a ordini di denti, bulini a becco di
pappagallo, punte a cran e a peduncolo
|
Arponi, punte a base forcuta, zagaglie, propulsori,
bacchette a sezione semicircolare, bastoni forati
Oggetti ornamentali
Ossa, ciottoli e placchette con incisioni
Ossa con contorni ritaglaiti e decorati
Grotte con pitture e incisioni
Ripari con pareti scolpite
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Fase
terminale (Aziliano) |
Schegge ricavate da nuclei a globo discoidi
Lamelle ricavate da nuclei prismatici
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Grattatoi <55%
Bulini <27%
Piccole punte a dorso curvo
Protogeometrici e geometrici (segmenti e triangoli)
Incavi e denticolati
Tecnica del microbulino
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Arponi in corno di cervo corti e piatti con foro alla base
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Arponi, zagaglie, spatole
Oggetti ornamentali
Ciottoli dipinti o incisi con motivi geometrici
Ossa con incisioni geometriche
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Nel
Mezzogiorno francese il Maddaleniano appare interstratificato con
industrie simili a quelle epigravettiane italiche. Anche nella
penisola iberica è documentata una sequenza maddaleniana-aziliana
simile a quella francese.
In
Spagna, durante l'oscillazione di Alleröd e il Drias III, si
sviluppano dei complessi microlaminari (caratterizzati da piccole
punte e lamelle a dorso associati a grattatoi su scheggia; in questi
complessi sono state distinte due facies: Saint Gregori e Mallaetes)
e complessi a geometrici (con industrie a triangoli e segmenti
ottenuti con la tecnica del microbulino e denticolati più
abbondanti nelle fasi finali).
Nella
penisola balcanica risulta significativa la sequenza della grotta
Franchthi nel Peloponneso:al II Pleniglaciale si riferisono le
industrie a lamelle a dorso seguite da industrie con lamelle
associate a piccole punte a dorso rettilineo o lievemente
curvilineo; al Tardiglaciale si datano le industrie a lamelle a
dorso e piquant-trièdre. In Bulgaria il Gravettiano è ben
documentato nella grotta di Temnata che ha restituito sei livelli di
frequentazione datati fra 28000 e 24000 anni dal presente.
Fonte:
Broglio
A. - Kozlowski J., Il Paleolitico – Uomo, ambiente e culture,
Jaca Book, Milano 1986
, pp. 283-299
Cocchi
Genik D., Manuale di Preistoria, Paleolitico e Mesolitico,
volume I, Octavo, Firenze 1994
, pp. 180-188
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