2b.
Acheuleano
meridionale arcaico
Caratterizzato da una notevole
quantità di strumenti su scheggia, choppers, hachereaux e da
un’incidenza variabile di bifacciali. Proprio a seconda
dell’incidenza dei bifacciali si può distinguere una
subfacies a numerosi bifacciali (Torralba, Ambrona) da quella povera di bifacciali nota soprattutto in
Provenza (Terra Amata). Una posizione particolare sembrano
occupare le industrie della Basse-Isère (Fouillouse), del
Roussillon (Labastide d’Anjou) e del Tarn (Agout) che sono
particolarmente ricche di ciottoli (56-76%) associati a
grossolani bifacciali con base corticata e a strumenti su
scheggia tra cui gli hachereaux.
Torralba e Ambrona
(Spagna).
I
due giacimenti, posti sul terrazzo del fiume Ambrona,
sono a circa 2 Km di distanza l'uno dall'altro.
Associati ai manufatti sono stati trovati almeno
75 resti di elefanti (Elephas antiquus) e resti
meno numerosi di altri animali (rinoceronte di Merck,
cavallo, cervo, uro). La concentrazione di queste ossa e
i numerosi livelli di frequentazione (10) farebbero
pensare a luoghi dedicati alla caccia e alla
macellazione dei grandi erbivori. Non vi è concordanza
sull'attribuzione cronologica: secondo Butzer l'insieme
appartiene al Mindel; secondo Bordes e Prat esso va
attribuito al Riss. Attualmente si tende a ritenere più
probabile la datazione proposta dal Butzer. L'industria
litica è costituita da bifacciali,
hachereaux e strumenti su ciottolo
.
Terra
Amata (Francia). Nel
sito sono stati individuate le tracce di 21 capanne,
costituite da impronte di pali e allineamenti di
pietre che ne indicano una pianta di forma ovale di
7-15 m di lunghezza e 4-6 m di larghezza. Al centro
delle capanne sono state individuate le tracce di
antichi focolari delimitati da muretti di pietra o
posti all’interno di piccole fosse. Attraverso
l’analisi dei pollini contenuti nei numerosi
coproliti è stato determinato il periodo
dell’anno in cui il sito veniva frequentato: la
fine della primavera o l’inizio dell’estate. Le
ripetute frequentazioni con caratteristiche analoghe
hanno fatto supporre che si trattasse dello stesso
gruppo umano che ritornava stagionalmente per le
battute di caccia. L'industria litica è costituita
da
raschiatoi, denticolati, incavi, choppers; rari
sono i bifacciali
e gli hachereaux. La datazione del sito è
stata stimata in circa 380.000 anni.
|
Terra
Amata. 1: chopper, 2: bifacciale, 3:
punta di Tayac, 4: punta, 5: raschiatoio
(da Cocchi
Genick 1994, p. 105) |
2c. Clactoniano
La denominazione deriva dal
giacimento di Clacton-on-Sea presso la costa dell'Essex lungo
l'antico corso del Tamigi. Il termine è stato introdotto nel
1932 da Breuil per indicare le industrie del Paleolitico
inferiore europeo coeve all'Acheuleano e prive di bifacciali.
L'industria clactoniana è caratterizzata da
strumenti su grandi schegge e su
ciottolo ed è diffuso nella Francia settentrionale (Wimereux,
Havre) e in Inghilterra (Clacton-on-Sea, Swanscombe, Barnhan).
I manufatti su scheggia presentano dei talloni ampi
e lisci. Il ritocco è generalmente sopraelevato, continuo o
denticolato ottenuto con il distacco di ampie schegge che
determinano incavi profondi, cosiddetti “clactoniani”. Si
è discusso e si discute ancora se esso costituisca un'entità
tassonomica autonoma oppure se si tratti di Acheuleano di cui
per qualche motivo nel sito non siano stati trovati i
bifacciali. Infatti, un insieme litico acheuleano, di età
mindeliana o mindel-rissiana, privo di bifacciali non
differisce dal clactoniano.
Wimereux (Francia).
L’industria è rappresentata dall’84% da arnioni di
selce che presentano un margine tagliente ottenuto con
distacchi unifacciali e bifacciali.
2d.
Tayaziano antico
Termine introdotto da H. Breuil (1932) in riferimento al
giacimento di La Micoque, nei dintorni di Les Eyzies par Tayac,
in Dordogna. E’ conosciuto in un’area compresa tra la
Linguadoca e il Roussillon. La sua industria è caratterizzata
da strumenti su scheggia con prevalenza di raschiatoi e
denticolati e choppers di piccole dimensioni. In alcuni siti
sono presenti anche manufatti a sezione triedrica con ritocco
bilaterale su una faccia (Quinson). Alcuni autori
hanno evidenziato analogie del Tayaziano con il Musteriano di
tipo Quina.
Caune
de l'Arago (Francia). Il sito, all’interno di una grotta, ha restituito numerosi
resti umani (circa 50) tra cui un cranio (denominato
“Arago XXI”) datato a 455.000 anni1. I
reperti permettono
di calcolare un minimo di quattro adulti e di tre
bambini di circa 3,7 e 10 anni. L’abbondanza di resti
faunistici (tar, camoscio, muflone antico, bue
muschiato, cavallo di Mosbach, bisonte, uro,
rinoceronte, elefante, leone delle caverne, ecc.) e
pollini ha consentito una dettagliata ricostruzione
dell’ambiente che ha visto l’alternanza di diversi
paesaggi come conseguenza di mutamenti climatici
successivi. L’industria litica è ricavata
principalmente dal quarzo, più raramente in selce e
ancor meno in quarzite. Comprende raschiatoi, dei quali
numerosi a ritocchi sopraelevati (18%), punte di Tayac e
di Quinson, e incavi clactoniani. Gli strumenti su
ciottolo (choppers, chopping-tools e poliedri) sono
molto numerosi e i bifacciali estremamente rari (1 su
1000 strumenti ritoccati).
La datazione proposta oscilla fra i 320.000 e i 220.000
anni dal presente.
Lunel-Viel
(Francia). Le strutture d’abitato rinvenute all'interno della grotta
si collocano nella galleria principale, lontano dall’entrata.
Le capanne sono delimitate da allineamenti di blocchi o
muretti in pietra. Il suolo è talvolta lastricato da
ciottoli. Sembra che sia stato possibile localizzare,
all’interno di questi abitati, la presenza di giacigli
costituiti da steli di graminacee e da rami di alberi
con foglie, l’esistenza di focolari e un accumulo di
semi di bagolaro. I focolari sono di diversi tipi: a
fossetta, a fossetta circondata da un riparo di ciottoli e a pietre disposte in circolo.
L'industria litica è composta da strumenti
su ciottolo (choppers e chopping-tools
sono talvolta di piccolissime dimensioni), raschiatoi
semplici e convessi, denticolati, punte, becchi,
grattatoi, bifacciale e schegge proto-levalloisiane.
Il giacimento è datato all'interglaciale
Mindel-Riss.
3.
Paleolitico inferiore recente
Industrie riferibili al glaciale
Riss caratterizzate da una maggiore differenziazione in facies
alcune delle quali caratterizzate dalla presenza della tecnica
Levallois.
3a. Acheuleano classico
Termine introdotto nel 1873 da G.
de Mortillet per indicare l’insieme delle industrie del
Paleolitico inferiore caratterizzate dalla presenza di
bifacciali. In questa stessa accezione il termine viene oggi
utilizzato dalla maggior parte degli studiosi che hanno
abbandonato i termini Chelleano (proposto dallo stesso de Mortillet nel
1878) e Abbevilliano (proposto da Breuil nel 1932) con i quali
si indicavano le industrie a bifacciali più arcaiche di età
mindeliana. Nell'Acheuleano
classico compaiono facies non-levalloisiane (Curson,
Beaumetz-les-Loges) e facies debolmente levalloisiane (Cagny-la-Garenne,
Tillet). Tra le facies di tecnica levalloisiana si distingue
una facies settentrionale (conosciuta soprattutto nella Valle
della Somma) e una facies mediterranea ricca di raschiatoi (Cras
de Peyrolles, Aldène).
Saint
Acheul (Francia). Il termine Acheuleano deriva da
St. Acheul,
sobborgo di Amiens nella Valle della Somme dove fin dal 1854
vennero fatti vari ritrovamenti di industrie con bifacciali
fra i quali il noto “Atelier Commont”: una superficie di
25 mq che ha restituito migliaia di manufatti litici. L'industria, di facies levalloisiana, è caratterizzata da
raschiatoi,
grattatoi, bulini, amigdale lanceolate e cordiformi. Si può
affermare che proprio a Saint Acheul che la preistoria nacque
come scienza, in quanto lo scienziato A. Gaudry, non fidandosi
dei ritrovamenti degli operai della cava, intraprese nel 1859,
insieme alla moglie, il primo scavo paleolitico nel “diluvium”
come allora si diceva.
Il sito viene
datato al Riss.
|
Saint
Acheul. 1: bifacciale, 2-4: grattatoi, 5-7: raschiatoi
(da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 111) |
3b.
Acheuleano meridionale
L’industria acheuleana di
facies levalloisiana è nota soprattutto in Provenza e in
Linguadoca: nei siti di Lazaret e Sablons, a Cras de Peyrolles
e nei livelli superiori della grotta dell’Aldène dove
l’industria, caratterizzata dalla presenza di bifacciali di
tipo micocchiano, lanceolati o cordiformi, è particolarmente
ricca di raschiatoi.
In una zona compresa tra la
Francia sud-occidentale (Périgord, Landes) e l’Italia si
sviluppa un Acheuleano recente. Nel Périgord queste industrie
si sviluppano nel rissiano come mostrano le sequenze de La
Micoque, di Pech de l’Azé e di Combe-Grenal. Sono industrie
poco levalloisiane (IL: 3.5-8.5), debole indice di bifacciali,
mediamente ricche di raschiatoi (20-27%) e ricche di strumenti
a tagliente trasversale o di tipici hachereaux.
Una simile industria, ricca di
strumenti su ciottolo, è documentata nel Tarn con il nome di
“facies di Montauban” o “Montalbaniano” e a Gaillac
dove gli strumenti su ciottolo costituiscono una elevata
percentuale (32-64%) e gli hachereaux raggiungono anche il
55%.
Lazaret
(Francia). Gli scavi eseguiti all’interno
della grotta, nei depositi datati alla fine del Riss, hanno
messo in evidenza le tracce di una capanna delimitata
da un allineamento di pietre di circa 11 metri di
lunghezza e 3,50 metri di larghezza posta a ridosso
della parete in prossimità dell’entrata. Nei pressi
della parete sono state inoltre individuate due aree
ricchissime di carboni e ceneri interpretabili come
focolari; attorno ad essi erano stati sistemati due
giacigli fatti di erbe marine, individuate grazie al
ritrovamento di gusci di molluschi,
e pelli di carnivori, attestate dalla presenza di
falangi. Il ritrovamento di numerose ossa di animali e
pollini permettono di ricostruire l’ambiente di quel
periodo caratterizzato da un clima continentale con
paesaggio di foresta (dominato dal pino silvestre). Tra
gli animali presenti: il cervo (Cervus elaphus),
lo stambecco (Capra ibex), il cavallo (Equus
caballus), il bue (Bos), il rinoceronte (Dicerorhinus
hemitoechus), l’elefante (Elephas antiquus),
il coniglio (Oryctolagus cuniculus), il lupo (Canis
lupus), la volpe (Vulpes vulpes), la lince (Lynx
spelaea), la pantera (Panthera pardus) e la
marmotta (Marmota marmota). L’industria litica,
di facies levalloisiana, è caratterizzata da una notevole incidenza di strumenti
su scheggia (raschiatoi e punte); presenti anche
strumenti su ciottolo (choppers e chopping tools) ma povera di coltelli a dorso e bifacciali
(quest'ultimi essenzialmente di tipo amigdaloidi, lanceolati e
cordiformi). All’interno della grotta sono stati
raccolti due denti umani (un incisivo da latte ed un
canino di adulto) ed un parietale di bambino
attribuibili all’ Homo erectus. La datazione proposta è di circa 130.000 anni dal presente.
3c.
Tayaziano
Il
Tayaziano di età rissiana è ben rappresentato sia nel Midi
mediterraneo (Grotta della Baume Bonne con industria ricca di
punte di Tayac, raschiatoi curvi tipo High Lodge, limaces) sia
nel sud-ovest della Francia (La Micoque). Il suo sviluppo è
proseguito anche nell’interglaciale Riss-Würm dando origine
sia ad industrie del gruppo proto-charentiano (High Lodge,
Inghilerra) sia ad industrie difficilmente classificabili come
il cosiddetto “Tayaziano di Fontechèvade”.
In Linguadoca (Freuillot) e in
Provenza (Saint-Anne d’Evenos) si sviluppa una diversa entità,
l’Evenosiano caratterizzato da una tecnica non levalloisiana,
povera di raschiatoi e ricca di incavi clactoniani, strumenti
leptolitici e chopping-tools.
Nel Riss compaiono altre
industrie di tipo premusteriane: di tecnica levalloisiana
ricche di raschiatoi e punte (strati inferiori di Rigabe,
Baume des Peyrards, Orgnac) e di tecnica non levalloisiana con
strumenti su ciottolo (Montmaurin).
Fonte:
AA.VV, I primi abitanti
d’Europa, Catalogo della mostra “I primi
abitanti d’Europa, 1.500.000 – 1.000.000 anni”
Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi
Pigorini”, marzo-luglio 1984, De Luca Editore, Roma
1984 (singole voci)
Broglio
A. - Kozlowski J., Il Paleolitico – Uomo, ambiente e
culture, Jaca Book, Milano 1986
, pp. 106-117
AA.VV., Paleoantropologia e preistoria,
Enciclopedia tematica aperta, Jaca Book, Milano 1993 (singole voci)
Cocchi Genik
D., Manuale di Preistoria, Paleolitico e
Mesolitico, volume I, Octavo, Firenze 1994, pp.
102-111
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