Nell’area occupata dal centro storico di Cingoli non sono mai stati rinvenuti, fino ad oggi, dei manufatti romani in situ. Significative sono invece le evidenze archeologiche dal sito di Borgo San Lorenzo, un’area pianeggiante posta ad est e a brevissima distanza dal colle cingolano. Oltre ai materiali che affiorano numerosi in seguito alle arature dei campi, gli elementi più importanti da considerare sono certamente i resti delle mura. Il tratto più consistente, con la fondazione di una torre circolare, è visibile nel limite settentrionale dell’area: si tratta di un muro realizzato in opus vittatum con blocchetti di arenaria di circa 20x8 cm con nucleo cementizio di scaglie di pietra e malta (1).

 

Base del torrione con Cingoli sullo sfondo (foto di S. Mosca)

 

 

Tratto delle mura e base del torrione (foto di S. Mosca)

 

L’altro tratto delle mura, ridotto oramai al solo nucleo cementizio, è visibile nel limite orientale dell’area. E’ probabile che la costruzione delle mura si debba far risalire alla seconda metà del I sec. a.C. (2), quando Cingoli ottenne lo status di municipium romano.  

 

Nucleo cementizio del tratto orientale delle mura (foto del 1/11/2004)

 

Materiale di reimpiego è inoltre visibile nei muri laterali della chiesa di S. Lorenzo costituita con blocchi di pietra di 81x54 cm. Secondo alcuni autori la chiesa sarebbe sorta al di sopra, e inglobando parzialmente, un tempio romano (3). Mentre la parete meridionale è indubbiamente il risultato di una costruzione con reimpiego di materiale più antico, fra cui un’epigrafe funeraria e un grosso architrave, forti dubbi rimangono per quella settentrionale.

Tutte queste evidenze permettono quindi di identificare il centro romano di Cingulum nella zona di Borgo San Lorenzo.  

 

 

 
 Cingoli-centro storico
 
 
 Borgo S. Lorenzo

 

Particolare dell'Ortofotocarta regionale (1:10000)

Foglio 302 - Tolentino

Sezione 302030

 

 

 

 

 

I rinvenimenti, per lo più casuali, di pavimentazioni a mosaico dimostrerebbero un tipo di impianto urbano ordinato su almeno tre terrazzamenti all’interno di mura difensive (4).

Mentre i lati settentrionali e orientali delle mura sono riconoscibili, perché ancora parzialmente visibili, molto incerto rimane il tracciato dei lati meridionale e, soprattutto, occidentale. Anche per il lato meridionale si è ipotizzato che seguisse il limite geomorfologico del terrazzo (5). Per quello occidentale sono state avanzate soltanto delle ipotesi, vista anche l’assenza di fonti cartografiche e archeologiche. Così scrive il Dall’Aglio:

 

«La prima ipotesi è che le mura fossero state costruite a ridosso della fronte del terrazzo su cui sorge l’attuale Cingoli. In questo caso la cinta avrebbe avuto una funzione esclusivamente simbolica di limite della città, senza rivestire alcun compito difensivo risultando inefficace contro una minaccia proveniente dalla sovrastante altura cingolana. La seconda ipotesi è che la cerchia delle mura inglobasse sia il ripiano di Borgo San Lorenzo che quello di Cingoli. 

In questo modo però Cingulum avrebbe avuto un’estensione doppia rispetto a quella del centro storico dell’odierno capoluogo e sarebbe stata di gran lunga più vasta di tutte le altre città romane della zona. La terza ipotesi è che su questo lato le mura fossero impostate sul margine est del terrazzo cingolano e che quindi dominassero dall’alto la città. 

Delle tre possibili soluzioni offerte dalla geomorfologia questa è senz’altro la più probabile. 

Non va tuttavia esclusa a priori un’altra eventualità e cioè che su questo lato non vi fossero mura, ma il limite della città fosse dato dalla scarpata orientale del gradino cingolano» (6). Nella cinta muraria di Cingoli si aprivano almeno tre porte. Di una, detta “porta Azia”, si hanno delle testimonianze archeologiche nel tratto delle mura settentrionali: la base circolare della torre est. Dell’esistenza di una seconda e terza porta, rispettivamente nel tratto orientale e meridionale delle mura, si fa cenno nella cartografia storica (7).

 

 

    Mura conservate

  Porta Azia
    Lati nord/est/sud 

 

 

Allo stato attuale, proprio per l’assenza di indagini atte a verificarne la presenza, non è possibile verificare l’ipotesi del Pennacchioni secondo la quale l’arx avrebbe occupato la zona più alta di Cingoli, dove oggi sorgono il Duomo e il Palazzo Comunale (8). Ugualmente non si è in grado di verificare l’esistenza di un teatro in località Carciole, così come aveva suggerito lo stesso Pennacchioni (9) riprendendo una tesi del Raffaelli (10).

Per comprendere il tipo di organizzazione urbana della città non è possibile far altro che avanzare delle ipotesi basandosi sui pochi dati a disposizione. Scrive ancora il Dall’Aglio:  

 

«Prima di tutto l’assialità della strada che attraversa oggi Borgo San Lorenzo con la porta Azia autorizza a vedere in essa il cardine massimo della città. Se questo è l’asse principale nord-sud, quello est-ovest, il decumano, poteva corrispondere all’incirca con l’altra odierna infrastruttura organizzativa dell’abitato, vale a dire la strada che scende verso est, cioè verso la provinciale per Macerata. 

 

All’incrocio fra cardine e decumano massimo si nota sulla carta dell’Avicenna un’area rettangolare ancora oggi riconosciuta sulla foto aerea che si estende verso nord e che è delimitata ad ovest dal cardine massimo e a sud dal decumano massimo. La sua posizione all’incrocio degli assi principali ed in una zona pianeggiante, la sua forma, nonché le sue dimensioni (70x35 m pari a due actus romani per uno) inducono a ritenere che qui possa essere ubicata l’area forense» (11).  

 

 

 

 

Significativo è il tratto di muro che si trova al di sotto del portico della chiesa di S. Esuperanzio. Lungo 11,20 m e alto 1,40 m presenta una tessitura e una dimensione dei blocchi paragonabili a quello della chiesa di S. Lorenzo.

 

Anche in questo caso gli studiosi non sono giunti alla stessa conclusione. Alcuni pensano che anche qui ci si trovi di fronte ad un reimpiego di materiale più antico (Gaggiotti e Pani Ermini – 12) mentre per altri il tratto di muro non rappresenterebbe altro che i resti di un tempio (Pennacchioni e Dall’Aglio – 13) sul quale fu eretta la chiesa duecentesca di S. Esuperanzio.  

 


(1) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI. Contributi e ricerche. Atti del XIX convegno di Studi Maceratesi, Cingoli 15-16 ottobre 1983, "Studi Maceratesi", 19, Macerata 1986, p. 57

(2) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., p. 57

(3) L. Mercando, Cingulum, E.A.A., Supplemento VII, 1970, p. 211; A. Pennacchioni, Testimonianze dell'epoca romana in Cingoli, Cingoli 1972, pp. 13-14 ; P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., pp. 58, 62

(4). E. Percossi, L’impianto urbano di Cingulum, in E. Percossi (a cura di), Il Museo Archeologico Statale di Cingoli, Recanati 1998, p. 65

(5) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., p. 60

(6) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., p. 60

(7) O. Avicenna, Memorie della città di Cingoli, Iesi, 1644; F. H. D. Christianopuli, De S. Exuperantio Cingulanorum episcopo deque eius vita actis liber singularis, Romae, 1771

(8) A. Pennacchioni, Testimonianze dell’epoca romana in Cingoli, cit., p. 9

(9) A. Pennacchioni, Testimonianze dell’epoca romana in Cingoli, cit., p. 10

(10) F. M. Raffaelli, Tre dissertazioni sopra Tito Labieno, ms. Archivio dell’Insigne Collegiata di S. Esuperanzio, cart. III, fasc. IV

(11) P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., p. 62

(12) M. Gaggiotti, Guide archeologiche Laterza: Umbria-Marche, Bari 1980, p. 246; L. Pani Ermini, “Ecclesia Cathedralis” e “civitas” nel Picenum altomedievale, in Istituzioni e Società nell’alto medioevo marchigiano, Ancona 1983, pp. 315-316

(13) A. Pennacchioni, Testimonianze dell’epoca romana in Cingoli, cit., p. 10; A. Pennacchioni, La monumentale chiesa di S. Esuperanzio in Cingoli, Cingoli 1978,  pp. 52-53; P. L. Dall’Aglio, Considerazioni storico-topografiche su Cingulum ed il suo territorio, in AA.VV., Cingoli dalle origini al sec. XVI, cit., pp. 62-63 nota 29

 

 


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