Newgrange, un'esplosione di luce

di Guido Cossard

l'Astronomia n. 107 (febbraio 1991) pp. 14-19

 

Il tumulo di Newgrange sorge a pochi chilometri da  Droghedda, nel Mearth Irlandese, ed è facilmente raggiungibile dalla strada che porta da Droghedda a Navan. Il sito, completamente restaurato, è visitabile anche all'interno. Attraverso uno stretto e lungo corridoio si accede, abbastanza agevolmente, nella camera interna, ove, per la gioia dei sempre numerosi turisti, viene riprodotto artificialmente il fenomeno astronomico più importante del complesso: nel giorno del solstizio invernale, il Sole, al suo sorgere, proietta un pennello di luce attraverso un'apposita apertura lasciata sopra l'ingresso, la cosiddetta roof-box; i raggi solari formano una striscia di luce che, lentamente, attraversa il corridoio, man mano che il Sole si alza sull'orizzonte. Altri raggi penetrano dall'entrata, passando sopra la pietra di ingresso.

 

La kerbstone 1 che limita il fascio di raggi solari, inferiormente, nel giorno del solstizio invernale. Dietro, l'ingresso del tumulo e in alto la roof-box

Quando il disco solare si trova tangente all'orizzonte, la camera si illumina di colpo. Questo spettacolare fenomeno, che si verifica ancora ai giorni nostri, a dispetto della precessione degli equinozi, è il più appariscente; ma Newgrange è degno di studi archeoastronomici approfonditi per ben altri motivi. Prima di esaminarli è però necessario fornire una breve descrizione del complesso megalitico. 

Newgrange è formato da un cerchio di pietre, dal diametro di circa cento metri (diametro medio di 103,6 m), e da un tumulo centrale. Il cerchio di pietre è costituito da menhir non molto alti (il maggiore sporge dal terreno per circa due metri e mezzo), disposti in circolo intorno al tumulo centrale. Attualmente sono erette 12 pietre, ma all'origine si presume che il loro numero dovesse essere compreso tra le 35 e le 38. Cerchio di pietre e tumulo non sono concentrici: infatti le distanze delle pietre dal tumulo non sono tutte le stesse e vanno da un minimo di sette metri ad un massimo di 17. 

Il tumulo, o Cairn, è grosso modo a forma di tronco di cono; grosso modo, perché la base inferiore non è circolare: l'asse nordovest-sudest raggiunge gli 85,3 m. La base superiore, piatta, ha un diametro di 32 metri. Il tumulo è costituito da pietre non molto grosse, la cui forma arrotondata tradisce l'origine fluviale. Alla base ci sono 97 grandi pietre che circondano il complesso. La loro funzione è molto importante e verrà esaminata in seguito. Gli anglosassoni le chiamano kerbstones. Il tumulo protegge la camera a corridoi, nella quale si verifica il citato fenomeno astronomico al solstizio invernale. 

Il passaggio è lungo 18,95 m ed è delimitato da 43 pilastri (22 sul lato ovest, 21 sul lato est). Alcuni pilastri presentano interessanti testimonianze di arte preistorica. In particolare il 19° pilastro sul lato ovest è completamente lavorato e presenta ampi tratti a zig-zag, tre spirali doppie ed una spirale singola. Anche il 22° pilastro sullo stesso lato è decorato, anche se la superficie interessata è minore. 

Sopra l'entrata principale, si trova la roof-box, l'apertura alta 90 cm e lunga un metro, attraverso alla quale filtrano i raggi del Sole al solstizio. La pietra che copre superiormente la roof-box è decorata e, tra le altre incisioni, ne presenta una, particolarmente interessante, che sembra rappresentare una meridiana simbolica. 

La camera interna è spettacolare: la pianta è cruciforme e contiene tre recessi. Il più significativo è il recesso di fondo, quello destinato a raccogliere il pennello di luce. Il recesso est contiene un bacino di pietra molto importante, che doveva avere un profondo significato simbolico e rituale. Infatti bacini simili si trovano in altri tumuli; in particolare un bacino di pietra molto ben lavorato è stato trovato a Knowth, un tumulo distante un paio di chilometri da Newgrange.

La volta della camera di Newgrange è chiusa da una serie di lastre che sporgono sempre più verso il centro fino a sostenere un'unica grande lastra che viene così a trovarsi a sei metri dal suolo.

Vista la struttura del complesso, possiamo ora esaminare i principali aspetti archeoastronomici. L'allineamento principale è quello tra la pietra 1 del cromlech, la pietra di entrata, il corridoio, la camera e la kerbstone 52, una pietra che si trova in posizione diametralmente opposta al tumulo rispetto alla pietra d'ingresso. È interessante sottolineare che l'allineamento cade su di una linea verticale incisa sulla kerbstone di entrata e che tale linea verticale divide in due le incisioni presenti. Fatto non casuale, e che doveva avere un significato simbolico, divide le spirali destrogire da quelle sinistrogire. Attualmente una ricerca approfondita dello studioso di arte preistorica Brennan tende a spiegare gran parte dell'arte primitiva in termini astronomici. Una linea analoga alla precedente esiste sulla kerbstone 52, in modo che le due linee verticali si trovano perfettamente allineate, idealmente, rispetto al raggi del Sole nel giorno del solstizio invernale. Tali pietre sono le uniche a presentare incisioni di questo tipo. Solo tre kerbstones, su 97, sono scolpite totalmente sulla faccia interna e tutte e tre hanno un chiaro significato astronomico.

 

Allineamento fra la 2° pietra del cromlech, la K4 e la D 21. Il fatto che l'allineamento non sia visibile attualmente, perchè coperto dal tumulo, farebbe pensare all'esistenza di alcune pietre-guida, utilizzate per l'edificazione del complesso e per il suo corretto orientamento

 

Allineamento fra la 5° e la 10° pietra del cromlech, tra la 18° e l'82° kerbstone e la pietra D 21

Tali pietre sono la kerbstone 4, la K 18, di cui si dirà in seguito, e la K 13, la cui faccia interna sembra volutamente rivolta verso il punto in cui sorge il Sole nel giorno del solstizio estivo. La K 4 determina un chiaro allineamento nord-sud: sono infatti allineate una pietra del cromlech esterno (la n. 2), la kerbstone 4 e la pietra R21 che si trova in fondo al corridoio, all'entrata della camera. La K 18 forma un altro allineamento importante: si tratta di quello tra la quinta pietra del cromlech, la kerbstone 18, la R21, la kerbstone 82 e la decima pietra del cromlech.

L'allineamento è diretto sul sorgere del Sole nelle date del 6 maggio e dell'8 agosto, date importanti nell'antichità, perché probabilmente collegate con le pratiche agricole; anche in altri complessi archeoastronomici si trovano allineamenti legati alla posizione del Sole in queste date.

È molto importante sottolineare un aspetto che deve fare riflettere: tutti questi allineamenti sono inequivocabili, però sono individuabili solo dalla pianta, perché i disegni incisi su tali kerbstones sono totalmente ricoperti dal tumulo, e tali sono stati fin dal momento della sua edificazione.

Le bellissime incisioni presenti sulla superficie interna delle kerbstones di cui si è detto sono state scoperte solo in occasione della ricostruzione di Newgrange, nel corso della quale il tumulo è stato letteralmente smontato e poi, sostenuto da invisibili strutture di cemento armato, dettagliatamente ricostruito. Per quale motivo, dunque, un popolo antico, del quale si ignora tutto, avrebbe dovuto edificare intorno al 3200 a.C. un tale complesso per poi nascondere sotto un immenso mucchio di pietre delle incisioni così belle e accurate?

Alcuni vedono in questo un semplice significato rituale e simbolico. Ma altri sostengono una ipotesi più interessante: le kerbstones decorate, la pietra R21 e alcune pietre del cromlech rappresenterebbero lo scheletro, l'ossatura, le fondamenta astronomiche utilizzate per l'edificazione e per il corretto orientamento di tutto il tumulo. Viene anzi da chiedersi se questo non fosse il metodo seguito comunemente per l'edificazione dei complessi megalitici, come sembrerebbe di poter supporre dalla forma e dalla disposizione di altri tumuli, alcuni dei quali descriveremo in seguito. 

Una domanda che viene spontaneo porsi è come mai il principale fenomeno astronomico avvenga ancora. Il dr. Jon Patrick, che ha studiato Newgrange da un punto di vista astronomico, mentre Brennan ne ha curato la parte artistica, lo ha spiegato. La declinazione (distanza angolare dall'equatore celeste) del Sole varia periodicamente nel corso dell'anno. Il Sole raggiunge la sua massima declinazione nel giorno del solstizio d'estate, mentre si trova alla minima nel giorno del solstizio invernale. In tale data, il Sole si trova con una declinazione negativa di circa ventitre gradi e mezzo (anche se tale valore era leggermente diverso alla data di edificazione del complesso di Newgrange). 

Tuttavia Jon Patrick ha dimostrato che, perché si verifichi il fenomeno che interessa Newgrange, non è necessario che la declinazione del Sole raggiunga necessariamente tale valore minimo: è sufficiente che sia compreso tra questo e -22°58'. A queste declinazioni corrispondono azimut (angolo formato sull'orizzonte rispetto al nord) di 133°42' e 138°24'. L'altezza del Sole sull'orizzonte deve essere compresa tra 0°51' e 1°40'. L'ampia gamma di valori permessi fa sì che il fenomeno si verifichi anche ai giorni nostri.

L'importanza del cairn di Newgrange diventa evidente se si esamina la mappa della zona: si può così notare che il tumulo non è altro che la parte centrale di un ampio complesso, astronomicamente interessantissimo, detto della Valle del Boyne, dal nome del fiume che delimita l'area megalitica entro un'ampia ansa.

Il complesso è formato dai tra tumuli di Newgrange, Dowth e Knowth, alcune pietre erette ed un grande terrapieno; inoltre, i tre tumuli principali presentano nelle vicinanze un certo numero di tumuli più piccoli, chiamati tumuli satelliti. Nel complesso si possono riconoscere allineamenti con i punti cardinali, con i principali punti relativi alle posizioni estreme del Sole ed anche allineamenti con punti estremi lunari. Esamineremo i principali. Un satellite di Newgrange (K nella cartina) è orientato verso sud. Purtroppo il tumulo è parzialmente distrutto, ma, dalle pietre superstiti, si suppone che la backstone, la pietra del recesso di fondo, fosse raggiunta dai raggi solari a mezzogiorno nel giorno del solstizio invernale. Anche il tumulo di Dowth, vicino a Newgrange, presenta importanti aspetti archeoastronomici: una delle sue due camere è orientata verso il punto in cui tramonta il Sole nel giorno del solstizio invernale (non si individuano particolari allineamenti relativi all'altra). 

 

In tale data, il Sole era quindi seguito durante il corso di tutta la giornata: all'alba, i suoi raggi raggiungevano la camera di Newgrange, a mezzogiorno colpivano la pietra di fondo del tumulo K, quindi, al tramonto, illuminavano la camera del tumulo di Dowth. 

Anche il tumulo di Knowth era un prodigioso Osservatorio astronomico primitivo. Tale tumulo è il più esteso dei tre, e sembra che sia più antico di Newgrange di circa 500 anni (entro gli errori della datazione al radiocarbonio). Le due camere di Knowth sono dirette rispettivamente ad est e ad ovest, ed indicano quindi gli equinozi. Al momento il tumulo è in fase di scavo.

Molto interessante è la camera rivolta ad ovest (la camera ad est ha subito in antichità dei crolli e l'entrata è ostruita totalmente). La pietra di ingresso di tale camera presenta una linea verticale che ricorda molto le linee incise sulle kerbstones 1 e 52 di Newgrange. Al tramonto, durante gli equinozi, una pietra eretta disposta davanti all'entrata, proietta la sua ombra in corrispondenza di tale linea verticale. Contemporaneamente, i raggi solari penetrano all'interno della camera realizzando un effetto di luce simile a quello di Newgrange. Particolarmente interessante appare una delle kerbstones del tumulo di Knowth, indicata con la sigla SE4. Infatti questa pietra presenta incisa sulla superficie quella che forse è la prima vera e propria meridiana nota; non un simbolo, come quello presente a Newgrange dietro la roof-box, ma un vero tracciato regolare comprensivo di due fori, uno dei quali poteva sostenere uno gnomone, costituendo quindi una effettiva meridiana (databile intorno al 3700-3500 a.C). 

Il complesso della Valle del Boyne diventa così uno dei punti più importanti al mondo dal punto di vista dell'archeoastronomia; più importante, più completo e elaborato del più noto complesso di Stonehenge. Se poi si aggiunge all'importanza di tale zona il gran numero di testimonianze megalitiche, tra cui alcune dettagliatamente studiate dal punto di vista archeoastronomico, si vede che l'Irlanda può riservare grandi sorprese al cultore di questa disciplina.

   

Il corridoio e la camera cruciforme. Il corridoio è lungo 18,95 m. E' formato da due file di pilastri; la fila a sinistra (s) comprende 22 pietre. La fila a destra (d) ne comprende 21. Nel disegno sono indicate le pietre più importanti. La camera, divisa in tre recessi, misura 5,25 m dal recesso di fondo all'inizio del corridoio, e m 6,55 dalla fine del recesso est alla fine del recesso ovest.

Parte del cromlech che circonda il tumulo

 

Scheda autore

Guido Cossard. E' nato ad Aosta nel 1958 dove insegna Fisica Sperimentale. È segretario dell'U.A.I. e presidente dell'Associazione Valdostana Scienze Astronomiche (AVSA). Ha pubblicato il  testo  di  archeoastronomia  Quando   il  cielo  non  aveva  nome. Dall'inizio del 1989 dirige la rivista Planetario. Ha recentemente organizzato un viaggio di studio a Newgrange con i membri dell'AVSA.

 

 


Sommario Eclissi di Luna nel mondo antico