Il
tumulo di Newgrange sorge a pochi chilometri da
Droghedda, nel Mearth Irlandese, ed è facilmente
raggiungibile dalla strada che porta da Droghedda a Navan. Il
sito, completamente restaurato, è visitabile anche all'interno.
Attraverso uno stretto e lungo corridoio si accede, abbastanza
agevolmente, nella camera interna, ove, per la gioia dei sempre
numerosi turisti, viene riprodotto artificialmente il fenomeno
astronomico più importante del complesso: nel giorno del
solstizio invernale, il Sole, al suo sorgere, proietta un pennello
di luce attraverso un'apposita apertura lasciata sopra l'ingresso,
la cosiddetta roof-box; i raggi solari formano una striscia
di luce che, lentamente, attraversa il corridoio, man mano che il
Sole si alza sull'orizzonte. Altri raggi penetrano dall'entrata,
passando sopra la pietra di ingresso.
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La
kerbstone 1 che limita il fascio di raggi solari,
inferiormente, nel giorno del solstizio invernale. Dietro,
l'ingresso del tumulo e in alto la roof-box
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Quando
il disco solare si trova tangente all'orizzonte, la camera si
illumina di colpo. Questo spettacolare fenomeno, che si verifica
ancora ai giorni nostri, a dispetto della precessione degli
equinozi, è il più appariscente; ma Newgrange è degno di studi
archeoastronomici approfonditi per ben altri motivi. Prima di
esaminarli è però necessario fornire una breve descrizione del
complesso megalitico.
Newgrange
è formato da un cerchio di pietre, dal diametro di circa cento
metri (diametro medio di 103,6 m), e da un tumulo centrale.
Il cerchio di pietre è costituito
da menhir non molto alti (il maggiore sporge dal terreno
per circa due metri e mezzo), disposti in circolo intorno al
tumulo centrale. Attualmente
sono erette 12 pietre, ma all'origine si presume che il loro
numero dovesse essere compreso tra le 35 e le 38. Cerchio di
pietre e tumulo non sono concentrici: infatti le distanze delle
pietre dal tumulo non sono tutte le stesse e vanno da un minimo di
sette metri ad un massimo di 17.
Il
tumulo, o Cairn, è grosso modo a forma di tronco di cono;
grosso modo, perché la base inferiore non è circolare: l'asse
nordovest-sudest raggiunge gli 85,3 m. La base superiore, piatta,
ha un diametro di 32 metri. Il tumulo è costituito da pietre non
molto grosse, la cui forma arrotondata tradisce l'origine
fluviale. Alla base ci sono 97 grandi pietre che circondano il
complesso. La loro funzione è molto importante e verrà esaminata
in seguito. Gli anglosassoni le chiamano kerbstones. Il
tumulo protegge la camera a corridoi, nella quale si verifica il
citato fenomeno astronomico al solstizio invernale.
Il
passaggio è lungo 18,95 m ed è delimitato da 43 pilastri (22 sul
lato ovest, 21 sul lato est). Alcuni pilastri presentano
interessanti testimonianze di arte preistorica. In particolare il
19° pilastro sul lato ovest è completamente lavorato e presenta
ampi tratti a zig-zag, tre spirali doppie ed una spirale singola.
Anche il 22° pilastro sullo stesso lato è decorato, anche se la
superficie interessata è minore.
Sopra
l'entrata principale, si trova la roof-box, l'apertura alta
90 cm e lunga un metro, attraverso alla quale filtrano i raggi del
Sole al solstizio. La pietra che copre superiormente la roof-box
è decorata e, tra le altre incisioni, ne presenta una,
particolarmente interessante, che sembra rappresentare una
meridiana simbolica.
La
camera interna è spettacolare: la pianta è cruciforme e contiene
tre recessi. Il più significativo è il recesso di fondo, quello
destinato a raccogliere il pennello di luce. Il recesso est
contiene un bacino di pietra molto importante, che doveva avere un
profondo significato simbolico e rituale. Infatti bacini simili si
trovano in altri tumuli; in particolare un bacino di pietra molto
ben lavorato è stato trovato a Knowth, un tumulo distante un paio
di chilometri da Newgrange.
La
volta della camera di Newgrange è chiusa da una serie di lastre
che sporgono sempre più verso il centro fino a sostenere un'unica
grande lastra che viene così a trovarsi a sei metri dal suolo.
Vista
la struttura del complesso, possiamo ora esaminare i principali
aspetti archeoastronomici. L'allineamento principale è quello tra
la pietra 1 del cromlech, la pietra di entrata, il
corridoio, la camera e la kerbstone 52, una pietra che si
trova in posizione diametralmente opposta al tumulo rispetto alla
pietra d'ingresso. È interessante sottolineare che l'allineamento
cade su di una linea verticale incisa sulla kerbstone di
entrata e che tale linea verticale divide in due le incisioni
presenti. Fatto non casuale, e che doveva avere un significato
simbolico, divide le spirali destrogire da quelle sinistrogire.
Attualmente una ricerca approfondita dello studioso di arte
preistorica Brennan tende a spiegare gran parte dell'arte
primitiva in termini astronomici. Una linea analoga alla
precedente esiste sulla kerbstone 52, in modo che le due
linee verticali si trovano perfettamente allineate, idealmente,
rispetto al raggi del Sole nel giorno del solstizio invernale.
Tali pietre sono le uniche a presentare incisioni di questo tipo.
Solo tre kerbstones, su 97, sono scolpite totalmente sulla
faccia interna e tutte e tre hanno un chiaro significato
astronomico.
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Allineamento
fra la 2° pietra del cromlech, la K4 e la D 21. Il
fatto che l'allineamento non sia visibile
attualmente, perchè coperto dal tumulo, farebbe
pensare all'esistenza di alcune pietre-guida,
utilizzate per l'edificazione del complesso e per il
suo corretto orientamento |
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Allineamento
fra la 5° e la 10° pietra del cromlech, tra la
18° e l'82° kerbstone e la pietra D 21 |
Tali
pietre sono la kerbstone 4, la K 18, di cui si dirà in
seguito, e la K 13, la cui faccia interna sembra volutamente
rivolta verso il punto in cui sorge il Sole nel giorno del
solstizio estivo. La K 4 determina un chiaro allineamento
nord-sud: sono infatti allineate una pietra del cromlech
esterno (la n. 2), la kerbstone 4 e la pietra R21 che si
trova in fondo al corridoio, all'entrata della camera. La K 18
forma un altro allineamento importante: si tratta di quello tra la
quinta pietra del cromlech, la kerbstone 18, la R21,
la kerbstone 82 e la decima pietra del cromlech.
L'allineamento
è diretto sul sorgere del Sole nelle date del 6 maggio e dell'8
agosto, date importanti nell'antichità, perché probabilmente
collegate con le pratiche agricole; anche in altri complessi
archeoastronomici si trovano allineamenti legati alla posizione
del Sole in queste date.
È
molto importante sottolineare un aspetto che deve fare riflettere:
tutti questi allineamenti sono inequivocabili, però sono
individuabili solo dalla pianta, perché i disegni incisi su tali kerbstones
sono totalmente ricoperti dal tumulo, e tali sono stati fin dal
momento della sua edificazione.
Le
bellissime incisioni presenti sulla superficie interna delle kerbstones
di cui si è detto sono state scoperte solo in occasione della
ricostruzione di Newgrange, nel corso della quale il tumulo è
stato letteralmente smontato e poi, sostenuto da invisibili
strutture di cemento armato, dettagliatamente ricostruito. Per
quale motivo, dunque, un popolo antico, del quale si ignora tutto,
avrebbe dovuto edificare intorno al 3200 a.C. un tale complesso
per poi nascondere sotto un immenso mucchio di pietre delle
incisioni così belle e accurate?
Alcuni
vedono in questo un semplice significato rituale e simbolico. Ma
altri sostengono una ipotesi più interessante: le kerbstones
decorate, la pietra R21 e alcune pietre del cromlech
rappresenterebbero lo scheletro, l'ossatura, le fondamenta
astronomiche utilizzate per l'edificazione e per il corretto
orientamento di tutto il tumulo. Viene anzi da chiedersi se questo
non fosse il metodo seguito comunemente per l'edificazione dei
complessi megalitici, come sembrerebbe di poter supporre dalla
forma e dalla disposizione di altri tumuli, alcuni dei quali
descriveremo in seguito.
Una
domanda che viene spontaneo porsi è come mai il principale
fenomeno astronomico avvenga ancora. Il dr. Jon Patrick, che ha
studiato Newgrange da un punto di vista astronomico, mentre
Brennan ne ha curato la parte artistica, lo ha spiegato. La
declinazione (distanza angolare dall'equatore celeste) del Sole
varia periodicamente nel corso dell'anno. Il Sole raggiunge la sua
massima declinazione nel giorno del solstizio d'estate, mentre si
trova alla minima nel giorno del solstizio invernale. In tale
data, il Sole si trova con una declinazione negativa di circa
ventitre gradi e mezzo (anche se tale valore era leggermente
diverso alla data di edificazione del complesso di Newgrange).
Tuttavia Jon Patrick ha dimostrato che, perché si verifichi il
fenomeno che interessa Newgrange, non è necessario che la
declinazione del Sole raggiunga necessariamente tale valore
minimo: è sufficiente che sia compreso tra questo e -22°58'. A
queste declinazioni corrispondono azimut (angolo formato
sull'orizzonte rispetto al nord) di 133°42' e 138°24'. L'altezza
del Sole sull'orizzonte deve essere compresa tra 0°51' e 1°40'.
L'ampia
gamma di valori permessi fa sì che il fenomeno si verifichi anche
ai giorni nostri.
L'importanza del cairn di Newgrange
diventa evidente se si esamina la mappa della zona: si può così
notare che il tumulo non è altro che la parte centrale di un
ampio complesso, astronomicamente interessantissimo, detto della
Valle del Boyne, dal nome del fiume che delimita l'area megalitica
entro un'ampia ansa.
Il complesso è formato dai tra tumuli di Newgrange, Dowth e
Knowth, alcune pietre erette ed un grande
terrapieno; inoltre, i tre tumuli principali presentano nelle
vicinanze un certo numero di tumuli più piccoli, chiamati tumuli
satelliti. Nel complesso si possono riconoscere allineamenti con i
punti cardinali, con i principali punti relativi alle posizioni
estreme del Sole ed anche allineamenti con punti estremi lunari.
Esamineremo
i principali. Un satellite di Newgrange (K nella cartina) è
orientato verso sud. Purtroppo il tumulo è parzialmente
distrutto, ma, dalle pietre superstiti, si suppone che la backstone,
la pietra del recesso di fondo, fosse raggiunta dai raggi solari a
mezzogiorno nel giorno del solstizio invernale. Anche il tumulo di
Dowth, vicino a Newgrange, presenta importanti aspetti archeoastronomici:
una delle sue due camere è orientata verso il punto in cui
tramonta il Sole nel giorno del solstizio invernale (non si
individuano particolari allineamenti relativi all'altra).
In tale
data, il Sole era quindi seguito durante il corso di tutta la
giornata: all'alba, i suoi raggi raggiungevano la camera di
Newgrange, a mezzogiorno colpivano la pietra di fondo del tumulo
K, quindi, al tramonto, illuminavano la camera del tumulo di Dowth.
Anche
il tumulo di Knowth era un prodigioso Osservatorio astronomico
primitivo. Tale tumulo è il più esteso dei tre, e sembra che sia
più antico di Newgrange di circa 500 anni (entro gli errori della
datazione al radiocarbonio). Le due camere di Knowth sono dirette
rispettivamente ad est e ad ovest, ed indicano quindi gli
equinozi. Al momento il tumulo è in fase di scavo.
Molto
interessante è la camera rivolta ad ovest (la camera ad est ha
subito in antichità dei crolli e l'entrata è ostruita
totalmente). La pietra di ingresso di tale camera presenta una
linea verticale che ricorda molto le linee incise sulle kerbstones
1 e 52 di Newgrange. Al tramonto, durante gli equinozi, una pietra
eretta disposta davanti all'entrata, proietta la sua ombra in
corrispondenza di tale linea verticale. Contemporaneamente, i
raggi solari penetrano all'interno della camera realizzando un
effetto di luce simile a quello di Newgrange. Particolarmente
interessante appare una delle kerbstones del tumulo di
Knowth, indicata con la sigla SE4. Infatti questa pietra presenta
incisa sulla superficie quella che forse è la prima vera e
propria meridiana nota; non un simbolo, come quello presente a
Newgrange dietro la roof-box, ma un vero tracciato regolare
comprensivo di due fori, uno dei quali poteva sostenere uno
gnomone, costituendo quindi una effettiva meridiana (databile
intorno al 3700-3500 a.C).
Il
complesso della Valle del Boyne diventa così uno dei punti più
importanti al mondo dal punto di vista dell'archeoastronomia; più
importante, più completo e elaborato del più noto complesso di
Stonehenge. Se poi si aggiunge all'importanza di tale zona il gran
numero di testimonianze megalitiche, tra cui alcune
dettagliatamente studiate dal punto di vista archeoastronomico, si
vede che l'Irlanda può riservare grandi sorprese al cultore di
questa disciplina.
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Il
corridoio e la camera cruciforme. Il corridoio è lungo
18,95 m. E' formato da due file di pilastri; la fila a
sinistra (s) comprende 22 pietre. La fila a destra (d) ne
comprende 21. Nel disegno sono indicate le pietre più
importanti. La camera, divisa in tre recessi, misura 5,25
m dal recesso di fondo all'inizio del corridoio, e m 6,55
dalla fine del recesso est alla fine del recesso ovest. |
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Parte
del cromlech che circonda il tumulo |
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Scheda
autore
Guido
Cossard. E' nato ad Aosta nel 1958 dove
insegna Fisica Sperimentale. È segretario dell'U.A.I.
e presidente dell'Associazione Valdostana Scienze
Astronomiche (AVSA). Ha pubblicato il
testo di
archeoastronomia
Quando
il cielo
non aveva
nome. Dall'inizio del 1989 dirige la rivista
Planetario. Ha recentemente organizzato un viaggio
di studio a Newgrange con i membri dell'AVSA. |
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Sommario |
Eclissi di Luna nel
mondo antico |
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