- Paleolitico
medio -
La
classificazione delle industrie del Paleolitico medio elaborata
da Bordes per la Francia sud-occidentale si fonda sul confronto
tra indici di frequenza che esprimono caratteristiche tecniche e
tipologiche. Per le prime è presa in considerazione
l’incidenza della tecnica di distacco levalloisiana; le altre
tecniche di distacco, compresa quella tipica del Musteriano
(indicata dalla presenza di nuclei discoidi a stacchi
centripeti) sono considerate assieme. Gli indici tecnici
esprimono la frequenza dei prodotti della scheggiatura Levallois
e dei vari tipi di tallone; i nuclei non sono conteggiati. Per
le caratteristiche tipologiche vengono rilevate le frequenze di
alcune grandi categorie tassonomiche (es. raschiatoi), di
strumenti con ritocchi speciali (“indice Quina”) o di
associazioni di tipi considerati significativi di età o di
tradizioni culturali diverse.
Questi
criteri di classificazione sembrano troppo generali e raramente
possono servire per riconoscere legami reali su scale
territoriali più vaste. Per ovviare a queste carenze Broglio e
Kozlowski (Broglio A. – Kozlowski J. 1986, p. 141) hanno
utilizzato anche indici che esprimono la frequenza di altri
gruppi di strumenti (bifacciali, punte foliate, ecc.). Ciò
permette di classificare le industrie del Vicino Oriente e del
Mediterraneo settentrionale (Italia compresa) secondo uno schema
più coerente. Esse vengono distinte nelle seguenti unità:
1.
Complesso musteriano tipico
(Würm I e II):
-
Levalloiso-Musteriano o Musteriano Levantino
(Alto
indice di supporti Levallois non ritoccati, scarsi i
manufatti ritoccati)
-
Musteriano tipico di facies levalloisiana
(Strumenti
ritoccati su supporti Levallois, punte e raschiatoi)
-
Musteriano tipico a strumenti foliati
(Punte
foliate mono e bifacciali)
-
Musteriano tipico arricchito da raschiatoi (Raschiatoi)
2.
Complesso Charentiano
(Würm):
-
Jabrudiano
(Riss-Würm e Würm - Tecnica
non Levallois. Raschiatoi)
-
Quina sud-orientale
(Tecnica
non Levallois. Raschiatoi Quina, scarsa presenza di
limaces e raschiatoi trasversali)
- Quina
orientale (Facies
Levallois e non Levallois. Raschiatoi foliati e a
ritocco inverso)
-
Pontiniano (Italia -
Strumenti
ricavati da piccoli ciottoli)
3.
Complesso Musteriano denticolato
(Riss-Würm - Denticolati
e scarsità di raschiatoi)
4.
Complesso a bifacciali di tradizione acheuleana (Riss-Würm,
Würm antico - Bifacciali cordiformi e subtriangolari - strumenti su
supporti Levallois, raschiatoi)
1.
Complesso musteriano tipico
Il
Levalloiso-Musteriano è conosciuto nel Vicino Oriente in siti
sia in grotta che all’aperto. Le industrie si caratterizzano
per una bassa incidenza di manufatti ritoccati in relazione
all’abbondanza di supporti Levallois non ritoccati o solo
leggermente modificati. Anche se abbastanza omogeneo questo
gruppo può essere suddiviso in sottogruppi che differiscono
negli indici di frequenza: il gruppo classico di Tabun-Qafzeh,
il gruppo di Abou-Sif (meridionale, caratterizzato da punte
Levallois particolarmente allungate), il gruppo di Jabrud e il
gruppo di Erq el-Ahmar (nel quale sono molto numerose le punte
Levallois non ritoccate). Questo complesso è datato al Würm inferiore.
Le
industrie di tecnica e di facies Levallois sono conosciute nel
Mediterraneo occidentale (strato G Rigabe, Fontarèche, Bau d’Aubesier,
Gros de Peyrolles). Più ad ovest, soprattutto in Catalogna
(grotta Mollet e Toroella de Montgrine) è diffuso un gruppo
non-levalloisiano ricco di denticolati, tacche e strumenti su
ciottolo. Anche nei Balcani sono note industrie di tecnica e
tipologia levalloisiana, sia ad ovest (Kamen e Londza in Bosnia)
che ad est (Bacho Kiro e Devna in Bulgaria) e industrie di
tipologia levalloisiana a elevato indice di raschiatoi (Crvena Stijena
nell'ex Jugoslavia, Pinios in Grecia). In Transcaucasia (Karkustakan,
Kusreti II, Ciakhati, Erevan) oltre alle classiche industrie di
tecnica e tipologia levalloisiana alcune si caratterizzano per
la presenza di punte foliate monofacciali (Kudaro, Djrutchula).
Il
Musteriano tipico a strumenti foliati, caratterizzato dalla
presenza di punte foliate bifacciali in contesti di scheggiatura
Levallois e talvolta anche di facies levalloisiana, è presente
in Bulgaria (Musselievo, Samuilitsa, Rodopi), in Romania (Ripiceni-Izvor)
e in Grecia (Kokkinopilos). Queste industrie si datano al Würm inferiore.
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Musselievo. 1-3: punte, 4:
raschiatoio (da Broglio-Kozlowski
1986, p. 150) |
2.
Complesso Charentiano
E’
caratterizzato da un’abbondante presenza di raschiatoi con
differente incidenza del ritocco scalariforme. Sono
riconoscibili varie unità territoriali che differiscono sia dal
punto di vista degli indici di frequenza sia per la presenza di
particolari tipi di raschiatoi.
Lo
Jabrudiano è diffuso nel Vicino Oriente (deserto della Siria,
costa libanese, Palestina). Si presenta di tecnica
non-levalloisiana ed è caratterizzato dall’abbondanza di
raschiatoi, spesso con ritocco Quina, tra i quali i
caratteristici Winkelschaber (raschiatoi
latero-trasversali nei quali i due lati ritoccati formano un
angolo retto). Lo Jabrudiano risale alla fine dell’ultimo
interglaciale come è dimostrato dai siti di Et-Tabun (strato E)
e di Zumoffen (strato inferiore).
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Jabrud.
Raschiatoi (da
Cocchi Genick 1994, p. 143) |
Il
Quina sud-orientale è conosciuto nelle regioni settentrionali
della penisola balcanica dove è denominato “facies di
Krapina-Veternica”; di tecnica non-levalloisiana è
caratterizzato da un elevato indice di raschiatoi spesso
ottenuto con ritocco Quina sui margini laterali, mentre i
raschiatoi trasversali e le limaces sono scarsamente
rappresentati.
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Krapina.
Raschiatoi (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 147) |
Il
Quina orientale, diffuso in Provenza (siti della Vaucluse), è
di tecnica Levallois e presenta un forte indice dei raschiatoi
tra cui caratteristici sono quelli foliati e quelli a margine
assottigliato mediante ritocco inverso.
3.
Complesso Musteriano denticolato
E’
noto soprattutto nel Levante spagnolo (Riparo Romani, con
un’industria non levalloisiana povera di raschiatoi e ricca di
denticolati), nel litorale transcaucasico (siti di grotta di
Atsynska, Vorontsovskaya, Krost) e nel Vicino Oriente. In
quest’ultima area geografica, denominato “di Tabun-Shemsi,
si caratterizza per la presenza della tecnica clactoniana, di
strumenti denticolati e di coches clactoniennes, spesso su
schegge a dorso naturale. Nel
Vicino Oriente accanto a questo tipo di industrie sono presenti
anche siti con industrie tecnicamente e tipologicamente
riferibili al Paleolitico superiore: il Pre-Aurignaziano dello
strato 15 del Riparo I di Jabrud, dell’Amudiano proveniente
dallo strato B di Mugharet el-Amud (Palestina settentrionale) e
delle industrie degli strati 11-21 del Riparo Zumoffen presso
Adlun (costa libanese).
4.
Complesso a bifacciali di tradizione acheuleana
Questo
complesso è quello più scarsamente documentato. La sua
presenza è segnalata in Provenza (siti della valle di Largues:
Plan de Gaudran, St. Laurant, Le Clos, ecc.), sia come
Epi-Acheuleano a bifacciali di tipo micocchiano sia come
Musteriano di tradizione acheuleana di tecnica levalloisiana.
Nel
Vicino Oriente (strato E della Grotta di Et-Tabun, grotte del
litorale libanese: Besez e Zumoffen, grotte del deserto siriano:
strati G, M di Jerf Ajla e strati 23,18,17 del riparo I di
Jabrud) è noto un Acheuleo-Jabrudiano a basso indice Levallois
con abbondanza di raschiatoi associati a bifacciali. Questo tipo
di industria è considerato piuttosto come una facies del
Jabrudiano (differenziata dalla facies classica in quanto legata
ad attività particolari) che una unità a sé stante di
tradizione acheuleana.
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Acheuleo-Jabrudiano.
1: bifacciale, 2: punta Levallois, 3-4: raschiatoi, 5: punta (da
Broglio-Kozlowski 1986, p. 161) |
Fonte:
Broglio
A. - Kozlowski J., Il Paleolitico – Uomo, ambiente e
culture, Jaca Book, Milano 1986
, pp. 141-152
Cocchi
Genik D., Manuale di Preistoria, Paleolitico e
Mesolitico, volume I, Octavo, Firenze 1994
, pp. 141-144
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