Il "Palio del Bue" è una
competizione equestre che sin dalla sua proposizione ha avuto un
grande impatto nel pubblico. Venne disputato per la prima volta
ed inserito nel cartellone della Rievocazione storica del 2002 e
riscosse un entusiasmo incredibile.
Alcune accurate ricerche svolte
nella Biblioteca Comunale fecero conoscere un documento con
riportato che in Cingoli fin dal 1445 esisteva l'Università dei
Calzolai "ed era in voga l'arte di conciare le pelli". Venivano
organizzate "Corse a Palio" con uno "Schidone" simile ad un
lungo spiedo appuntito.
La gara si svolge presso il campo
di San Carlo e vede contrapporsi due giocatori per ognuno dei
terzieri: Santa Maria, San Giovanni Battista, San Nicolò. I
concorrenti si muovono su un percorso circolare al centro del
quale è posto un fantoccio di bue avente in groppa una cavità. I
fantini, due alla volta, devono lanciare in corsa una pallina
all'interno di detta cavità guadagnando così i punti necessari.
Al termine delle manches
effettuate, salvo spareggio, si contano i punti e la vittoria va
al terziere che ha ottenuto più centri. La competizione viene
aperta dal corteo formato dai figuranti (famigli, dame,
gentiluomini, popolani) in particolare dalla Magistratura
Comunale scortata dalla Guardia Civica Pontificia alla quale è
anche affidato il gravoso compito di vigilare affinché la gara
si svolga senza incidenti. Il Gonfaloniere procede al sorteggio
mediante estrazione dei simboli dei terzieri e al termine
consegna il "Palio" ai fantini vincitori che ricevono l'omaggio
e le acclamazioni della folla
(tratto dalla guida: "Cingoli 1848
dal 10 al 14 Agosto 2005 - XIX Rievocazione storica / III Palio
del Bue", p. 19).
Il "Palio del Bue" si disputò fino
all'edizione 2010 della Rievocazione Storica Cingoli 1848 quando
fu sostituto dal "Palio Castrum Cinguli".
"Palio del Bue"
edizione 2009
(foto di Lisiana
Bacchetta)
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