2.3  Eneolitico, età del Bronzo  

Durante l’Eneolitico (documentato tuttavia da soli 8 siti) e l’età del Bronzo si riconferma la tendenza del popolamento a privilegiare i corridoi lungo i corsi d’acqua principali. Ciò sembrerebbe indicare che la vicinanza alle vie di comunicazione costituisce ancora l’elemento condizionante nella scelta insediativa.  

Per l’età del Bronzo, rappresentata da 33 siti, è parzialmente attuabile una periodizzazione interna. Grazie ad alcune recenti ricerche (Percossi, Silvestrini 1986, 21-48) è stato infatti possibile attribuire 2 siti alla fase antica del Bronzo, 4 alla fase media, 5 alla fase recente e 3 alla fase finale (15).  

Anche per i siti dell'età del Bronzo, che si trovano lungo il Musone (14, in tutto) e il Rudielle, è stata calcolata la loro quota rispetto a quella dei due fiumi. 

I valori relativi alla differenza di quota rispetto ai due corsi d’acqua e alla distanza rispetto ad essi sono molto simili a quelli calcolati per il Neolitico. La media della differenza di quota è infatti di 25 m (28 nel Neolitico) e la media della distanza dal fiume è di 270 m (268 nel Neolitico).  

 

Distribuzione dei siti dell'età del Bronzo in rapporto ai corsi d'acqua del  Musone e Rudielle  

Tali valori, pur tenendo nel dovuto conto l’insufficiente definizione cronologica e quantitativa dei dati, evidenziano comunque una corrispondente distribuzione delle testimonianze lungo il corso del Musone e del Rudielle, a riconferma dell’importante ruolo evidentemente giocato da questi corsi d'acqua nella rete dei percorsi viari dell’epoca.  

 

Sito Z Z/Musone Z-Z/M
       
57 230 200 30
99 240 210 30
98 235 210 25
33 355 230 125
34 330 230 100
39 265 230 35
40 260 240 20
41 260 240 20
55 305 260 45
109 310 300 10
47 330 320 10
112 350 320 30
48 340 310 30
46 340 320 20
       
    Media 25
Sito  D/Musone
   
57 300
99 350
98 300
33 1800
34 700
39 300
40 250
41 200
55 50
109 100
47 400
112 650
48 250
46 100
   
Media 270

Tabella 4 - Siti genericamente attribuibili all'età del Bronzo lungo il fiume Musone

 

Il calcolo fatto sulla media della differenza di quota tra i siti genericamente attribuibili all'età del Bronzo e il Musone non tiene conto dei due siti più distanti di 700 metri dal fiume (siti nn. 33 e 34). Per questi ultimi infatti, vale il discorso fatto anche per i siti neolitici: nonostante una distanza maggiore dal fiume rispetto agli altri siti, si trovano comunque in una posizione che facilita il collegamento con il Musone.

E' possibile affermare quindi che sia i siti solo genericamente attribuibili all’età del Bronzo, sia quelli che per i quali è invece possibile una più esatta definizione di fase tendono a collocarsi a breve distanza dai corsi del Musone e del Rudielle. La situazione è pertanto simile a quella riscontrata per il Neolitico: nella valle del Musone i siti si posizionano a breve distanza dal fiume; in quella del Rudielle, a causa soprattutto della sua morfologia, occupano rari spazi lungo le rive del torrente privilegiando in aprticolare le zone interne, in località S. Maria del Rango, facilmente collegate con il Rudielle.  

 

  D/Musone D/Rudielle Z/Media
       
Neolitico 268 525 331
Eneolitico 250 100 320
Bronzo generico 270 687 348
Bronzo medio 100 170 356
Bronzo recente 116 750 366
Bronzo finale 125 1000 330
Tabella 5 - Tabella comparativa fra i vari periodi cronologici. Le colonne indicano rispettivamente la distanza (D) dei siti dal fiume Musone, dal fiume Rudielle e la quota media dei siti stessi

 

Dall'analisi della Tab. 5 è possibile osservare che durante il Bronzo medio e recente i siti tendono ad occupare posizioni più elevate, ed allo stesso tempo più vicine al Musone.

Un’ultima considerazione riguarda ancora i rapporti con i centri di approvvigionamento della selce. In un territorio come quello di Cingoli, caratterizzato dall’assenza di materie prime per la lavorazione dei metalli e da un ambiente montagnoso e collinare, l’economia doveva ancora essere legata ad un attività di caccia e di agricoltura. Tuttavia la posizione di alcuni insediamenti suggerisce ancora una certa dipendenza (20 siti entro un raggio di 3,2 Km).  Le analisi svolte sui siti del Neolitico e dell'età del Bronzo lascerebbero supporre che la direttrice Musone-Rudielle servisse come via di accesso alle località ricche di materia prima  per lo scambio o il commercio della selce (16). In tale prospettiva apparirebbe del tutto naturale lo spostamento dei siti nell’età del Ferro e in epoca Romana, allorché tale direttrice sembra non esercitare più alcuna attrazione (17).  

 

Distribuzione dei siti dell'età del Bronzo in rapporto ai centri di affioramento della selce

 

 


Tratto da: 

A. Calvelli, Alcuni esempi di applicazioni GIS alle ricerche topografiche nel territorio di Cingoli (Macerata), "Archeologia e Calcolatori", 10, Edizioni All'Insegna del Giglio, Firenze 1999,  pp. 189-205

 

(15) Per i siti del Bronzo antico si veda: Percossi, Silvestrini 1985-1986, 409-410; Lollini,  Baldelli, Landolfi et al. 1988  

(16)  E’ noto che tra le attività economiche che ebbero notevole consistenza in età protostorica vanno ricordate quelle estrattive. L’esistenza di cave o di vere e proprie miniere di selce che rifornivano di materia prima numerosi territori è attestata fin dalla preistoria. Durante l’età del Bronzo, nonostante la complessiva tendenza al declino dell’industria litica, si hanno numerose testimonianze che dimostrano come proprio allora il fenomeno avesse assunto una notevole intensità: Peroni 1994, 238

(17) Con l'età del Ferro i siti tendono a collocarsi prevalentemente ad oriente dell'ellissoide cingolano,  piuttosto vicini ai corsi d'acqua (media di 164 m), e nell'ultimo tratto del fiume Musone, nei pressi del sito di S. Vittore, che sembra avere rappresentato, in questo periodo, un significativo polo di attrazione. La presenza infatti di materiali votivi e di ceramica attica tra la fine del VI e l'inzio del V secolo a.C. lascerebbe supporre l'esistenza di un importante luogo di culto: Baldelli 1991, 124; Landolfi, Baldelli 1997, 180-183; Percossi 1988, 51. Durante l’epoca romana (vedi in proposito Pennacchioni 1972; Mercando, Brecciaroli, Paci 1981, 311-349; AA.VV. 1986) i siti appaiono disposti quasi esclusivamente nella parte orientale del territorio di Cingoli. Come per l'età del Ferro anche in questo caso l’ellissoide cingolano sembra infatti assolvere alla funzione di divisione tra il settore occidentale, con la presenza di 3 siti e quello orientale, con abbondanza di siti romani (66 siti). Questa distribuzione dei siti sembrerebbe rispecchiare il percorso delle antiche strade, che collegavano Cingulum  ai vicini centri (Aesis, Auximum, Ricina, Trea) ed alle strade consolari della regione. La direttrice Musone-Rudielle tornerà a svolgere la sua funzione di collegamento probabilmente anche in epoca medioevale. La disposizione dei siti è infatti analoga a quella che si aveva per le epoche protostoriche.

 

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Silvestrini M., Pignocchi G., Gli insediamenti dell’età del Bronzo di Moscosi di Cingoli (MC): attività economiche e produttive, in corso di stampa

Silvestrini M., Pignocchi G., L’insediamento dell’età del Bronzo di Moscosi di Cingoli (MC), in corso di stampa

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